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Refuso a luci rosse per Natale: e i panettoni diventano…

Probabilmente, dietro c'è una sofisticata strategia di marketing. Perché è difficile credere che lo strafalcione a tema natalizio, registrato dalla famosa rubrica di Striscia la Notizia, "Striscia il cartellone", sia passato inosservato. Si tratta di un refuso in una pubblicità natalizia di panettoni e pandori, dove per uno scambio di vocale, invece dei classici dolci lievitati delle feste, insieme ai pandori si offrono "penettoni" a prezzo scontatissimo.

Non solo. Nella rubrica dedicata a cartelli, manifesti e poster memorabili per i loro errori proposti nel corso del servizio trasmesso dal tg satirico di Canale 5 nella puntata di giovedì 10 dicembre, compaiono anche altre "perle" selezionate da Cristiano Militello. Oltre allo strafalcione che ha scatenato ironie e sospetti di sbaglio pilotato (poco prima del minuto 2 del video), nel servizio di Striscia la Notizia fioccano i refusi, molti, se non tutti a tema coronavirus. Dai capelli colti a 22 euro al chilo alle cara cara mele mele buone, al calzaturificio Covid-19, fino all'app di un ristorante per "orinare" il pasto, alla cena a "domicicolo", alla pizza a "domiciglio", fino agli "scontri" per chi paga con la carta. Non manca neppure un altro simbolo del Natale convertito in salsa Covid: il presepe con annessa rilevazione temperatura prima di accedere alla capanna di Gesù Bambino.

Altri cartelli ironizzano sulle astinenze "alcoliche", principale effetto collaterale della serrata forzata di bar e locali in funzione anti contagio. Al bar con la saracinesca abbassatta e il cartello: "Quando riaprite mi bevo il Gange", ne segue un altro meno scontato che la prende molto "alla lontana": "Se i dinosauri non bevevano alcol e si sono estinti, qualcosa vorrà pur dire no?".

Si tratta, dunque, di trovate gogliardiche e di refusi credibili, frutto di disattenzioni o scarsa conoscenze linguistico-grammaticali. Ben diverso, invece, come sottolineato anche da Libero, il caso dei "penettoni". Che si tratti di un refuso risulta almeno poco credibile. Più probabile che sia un errore studiato a tavolino nella speranza che qulacuno se ne accorgesse, lo trasmettesse magari in tv o lo postasse sui social. E qualcuno, come da copione, ci è cascato eccome. Lo strafalcione "a luci rosse", in un attimo, diventa virale, attirando ironie, allusioni e anche qualche sospetto. E se si trattasse di una campagna pubblicitaria efficace e a costo zero costruita su un finto "errore"?. In questo caso, il refuso, farebbe, davvero, la differenza.

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