NEW YORK – Basta con la pedofilia, con la violenza, con il “revenge porn”. A fare un passo significativo nella crociata per regolamentare il mondo della pornografia sono Mastercard e Visa: le compagnie hanno annunciato che impediranno ai propri clienti di utilizzare le carte di credito per acquistare servizi su Pornhub, dopo che un’articolata inchiesta del New York Times ha sottolineato la presenza diffusa di video con abusi sui minori, stupri e “porno-vendette”, caricati spesso sul sito web senza il consenso delle persone riprese.
Mastercard ha avviato la procedura per interrompere l'uso delle sue carte su Pornhub dopo che una sua indagine ha confermato violazioni degli standard che proibiscono comportamenti illegali sul sito. La compagnia conferma di stare indagando anche su altri siti web per potenziali contenuti illegali. Visa ha già sospeso l'uso delle sue carte su Pornhub, anche prima di aver completato la sua indagine. La mossa è stata accolta con soddisfazione da Diane Hawkins, direttore esecutivo del National Center on Sexual Exploitation. Nei mesi scorsi anche PayPal aveva sospeso la possibilità di pagamenti sul sito.
Pornhub si è detto “eccezionalmente deluso” dalle decisioni. Nei giorni scorsi, la società con sede operativa in Canada ha annunciato misure contro gli abusi, incluso il divieto agli utenti non verificati di caricare materiale, come aveva suggerito l’editorialista del New York Times Nicholas Kristof. Il sito fa parte di un conglomerato capace di movimentare un traffico web immenso, più di compagnie come Yahoo, Netflix o Amazon. Solo sul sito principale, secondo i dati diffusi dalla stessa azienda, sono registrate oltre 42 miliardi di visite.Original Article
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