Un medico, un infermiere, un ingegnere e soprattutto un idraulico. L'appello della famiglia di Angela, da sabato scorso al freddo nella casa di Nuovo Salario per un guasto alla caldaia, è stato risolto a tempo di record. Nessuno avrebbe voluto intervenire per via dell'infezione Covid, che, uno dietro l'altro ha attaccato la metà dei componenti della famiglia. Invano, Angela e i suoi avevano provato a rivolgersi al Campidoglio.
di
Laura Barbuscia
La risposta è arrivata dalla Regione dopo la pubblicazione dell'appello su Repubblica. Lo Spallanzani ha inviato una unità speciale medica per l'assistenza sanitaria dei positivi e dei guariti della famiglia. E si è mobilitato reperendo un esperto in grado di rimediare al guasto della caldaia.
Quella di Angela è una storia che ha rivelato il paradosso delle misure covid. Un vorticoso giro di telefonate, rimbalzando tra ditte specializzate e autorità sanitarie aveva saputo risolvere il problema. Nonostante per una vicenda analoga la sindaca Raggi aveva annunciato di aver trovato la soluzione.
Questa volta per Angela, madre di cinque figli, e per il marito non sembrava esserci fine al gelo. Il bollo di positivi che ha marchiato a turno quasi tutti rendeva impossibile qualsiasi soluzione. Il primo a contagiarsi era stato il marito, dimesso il 30 scorso dall'ospedale Israelitico di Roma dopo esserci entrato il 18 novembre a causa di una polmonite interstiziale, poi era toccato ai familiari.
I genitori e due figli sono ancora positivi asintomatici, gli altri tre sono negativi. In isolamento domiciliare obbligatorio e con la caldaia guasta, Angela e i suoi hanno oscillato per giorni tra rabbia e sconforto, scaldando l'acqua per le necessità quotidiane e vivendo copertissimi il gelo di queste ore.
A interessarsi al caso anche l'assessore ai lavori pubblici del Municipio III, Francesco Pieroni, anche lui costretto a rimbalzare contro il muro di gomma della burocrazia incapace di trovare un tecnico, adeguatamente protetto, in grado di risolvere la questione: "Grazie a Repubblica – dice Pieroni – il nostro grido d'allarme è stato accolto. Risolta la vicenda, rimane per la famiglia l'odissea della quarantena che potrebbe durare ancora per molti giorni".
L'appello-denuncia di Angela ha dunque colto nel segno. Attraverso Repubblica la Regione si è messa in moto con una squadra Usca-R (Unità speciale di continuità assistenziale), contattando la famiglia e predisponendo l'intervento risolutivo.
di
Laura Barbuscia
"Sono basita – ammette Angela – mi ha chiamata il direttore dello Spallanzani, Francesco Vaia, il quale mi ha detto, dopo aver letto l'articolo su Repubblica, di aver deciso di mobilitare una squadra di medici, infermieri e idraulici perché "per noi – queste le sue parole – è importante adoperarci sia dal punto di vista medico che umano".
Quando mi ha detto che una squadra stava arrivando a casa il cuore dalla gioia mi è balzato in petto. Ho tirato un sospiro di sollievo. Il rumore è arrivato forte e questo ci rende felici. Finalmente possiamo lavarci e stare al caldo. Questa è una vittoria non solo nostra, ma anche dei media e delle istituzioni. Per questo ringraziamo tutti l'assessore alla sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, per essere intervenuto: l'idraulico, bardato dalla testa ai piedi, ha riparato la caldaia. Il tutto gratuitamente. Mi dispiace solo di non aver potuto offrire loro nulla e di essere dovuta intervenire pubblicamente".
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