Nonostante il lockdown leggero, in Germania, la curva non si è appiattita. I contagi non accennano a scendere e i decessi macinano cifre record. Da due settimane il numero dei morti è stato costantemente sopra quota 400, con il picco di 598 toccato nelle ultime 24 ore. "Un prezzo" definito "inaccettabile" dalla cancelliera Angela Merkel che, nell'itervento al Bundestag del 9 dicembre scorso, ha invocato misure più restrittive. Anche il ministro dell'Interno Horst Seehofer, secondo Der Spiegel, chiede lockdown duro subito e frena sulle vacanze natalizie. Intanto, il land tedesco del Baden-Wuerttemberg ha annunciato, riporta Radiocor, che andrà in lockdown subito dopo Natale fino al 10 gennaio.
I numeri record che fanno tremare la cancelliera
L'incidenza rimane a un livello altissimo: 150 nuovi casi per 100 mila abitanti nell'arco di sette giorni, con punte di oltre 400 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti in 23 aree del Paese. Nelle ultime 24 ore i contagi sono stati oltre 30mila, con 600 morti. I ricoverati nelle terapie intensive sono quasi 4400, cioè più pazienti che ad aprile. E il numero dei test positivi ha superato i livelli di marzo: 1,5 su 10. Ma a preoccupare è il costante aumento dei decessi, con cifre record rispetto anche ai numeri della prima ondata.
Uno quadro che decreta il fallimento del lockdown leggero varato il 2 novembre e conferma la profezia di Angela Merkel. "In tre mesi – aveva detto la cancelliera in una conferenza stampa, il 29 settembre – la cifra degli infettati si è triplicata. Se non facciamo nulla e questa tendenza si mantiene anche a ottobre, novembre e dicembre, per Natale ci ritroveremo con 19200 nuovi contagi al giorno". Previsione azzeccata con un mese di anticipo.
Il piano d'attacco della Merkel
La curva non si è appiattita. E per Merkel non ci sono dubbi: servono misure più severe, un vero e proprio piano d'attacco uniforme a tutti i Laender per piegare il virus entro i primi dieci giorni del 2021. Chiusure totali dei negozi, un allungamento delle vacanze natalizie, da anticipare al 16 dicembre fino al 10 gennaio, limiti alle riunioni di famiglia, divieto assoluto di spostamenti. A sostegno della cancelliera, scienziati e anche alcuni premier regionali, che hanno la competenza esclusiva in materia sanitaria, tra cui il bavarese Markus Soeder. "I contatti fra le persone devono essere ridotti del 60%, l'attuale 40% non basta. Altrimenti ci sarà un'esplosione esponenziale dei contagi", tuona il direttore del Robert Koch Institut, Lothar Wieler.
Ma cos'è successo in Germania?
Ci sarebbero alcune crepe del super efficiente sistema sanitario tedesco dietro l'impennata di casi e decessi della secondo ondata. Già in ottobre Merkel aveva denunciato la crisi dei Gesundheitsaemter, gli Uffici sanitari sparsi in tutto il territorio che durante la prima ondata avevano fatto un ottimo lavoro di tracciamento e monitoraggio: "Sono sopraffatti, rischiano di non poter seguire più la catena dei contagi", aveva avvertito la cancelliera. Decisiva, poi, la carenza di personale sanitario, denunciata da un documentario della Zdf, la seconda rete pubblica, che rende del tutto inutile l'ampia disponibilità di terapie intensive. Nonostante l'alto numero di medici e infermieri rispetto alla popolazione (4 e 13 per ogni mille abitanti), il problema in Germania sono i numeri degli infermieri per posti letto: 1 ogni 10 pazienti, contro i 5 della Svizzera e i 4 dell'Olanda. E negli ospedali di Berlino e Brandeburgo, intanto, cresce anche il numero di medici e infermieri infettati.
A innescare l'impennata della curva potrebbe essere il cambio di strategia diagnostica. Ora i tamponi, riporta Die Zeit, vengono effettuati soli ai sintomatici, con il probabile effetto che molte persone, positive ma senza sintomi, ne abbiano infettate altre. Mentre, dietro l'aumento vertiginoso dei decessi (anche se il tasso di letalità dell'1,5% è inferiore a quello italiano che viaggia sul 3,5%), ci sarebbe l'età media dei nuovi contagiati. Nella prima ondata quella tedesca era fra le più basse d'Europa, ora il covid colpisce soprattutto gli anziani. E, secondo il direttore del Robert Koch Insitut, nelle case di riposo della Germania i contagi sono duplicati rispetto alla primavera scorsa.
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