(AGI) – Vecchie abitudini, dure a morire, messe in crisi dalla pandemia e dalle restrizioni che ha portato con sé. Il caffè al bar, la partita a carte sui tavolini all'aperto, le chiacchiere per strada con gli amici di una vita, e poi l'attesa di Pasqua, del Natale, di Ferragosto, per le feste che riportano in paese i più giovani.
Perché a Montaguto, piccolo comune sul confine tra l'Irpinia e la Puglia, di giovani se ne vedono pochissimi in giro. Dei 360 abitanti, sono in tutto una trentina ad avere dai 12 ai 35 anni, e il resto dei residenti ha una età media che supera i 65 anni. E dopo una Resurrezione del Signore passata tutti tra le mura di casa, in perfetta solitudine, anche il Natale i prospetta come un giorno uguale agli altri, tra la monotonia della televisione, del freddo e del silenzio imposto dalla mancanza di parenti in visita e tavole imbandite con l'acciottolio dei piatti e gli scoppi di allegria collettiva.
"Ci sono tanti anziani che vivono proprio da soli – spiega all'AGI il sindaco Marcello Zecchino – non nascondo di aver dovuto forzare le serrature perché non si avevano da giorni notizie di qualche nostro concittadino, e mi sono trovato di fronte a persone morte senza nessuno accanto. Ma qualcosa, con la Pro Loco, con i ragazzi del servizio civile, ci stiamo inventando". I figli, i nipoti che hanno dovuto abbandonare il paese per cercare lavoro, soprattutto al Centro e al Nord d'Italia, questa volta non torneranno. Al di là di chi ancora conserva la residenza a Montaguto, c'è un dpcm che lo vieta e ma soprattutto hanno deciso di preservare i nonni, i genitori più anziani e fragili. Per il sindaco, però, il contatto non mancherà e non deve mancare, anche se virtuale.
"E' vero, non abbiamo ancora la fibra, anche se i lavori potrebbero cominciare a breve – anticipa Zecchino – e allora sfrutteremo l'adsl che abbiamo per mettere in contatto le famiglie, riavvicinarle con una videochiamata". La richiesta sottesa è una deroga alle restrizioni per consentire che le famiglie distanti si ritrovino, ma è più che altro una speranza.
Si cercherà di garantire anche un cenone, sebbene in paese ci siano due bar tabacchi, un negozio di alimentari e una ferramenta che fa un po' da emporio. "Non abbiamo una macelleria, neppure una pescheria – sottolinea il sindaco – Orsara di Puglia è il comune più vicino, a 7 chilometri, ma è un'altra provincia, Foggia, un'altra regione. Poi ci sono Savignano Irpino e Greci, in provincia di Avellino a 25 chilometri, e se cerchiamo un centro commerciale, dobbiamo arrivare ad Ariano Irpino, a 30 chilometri. Per un anziano non è una passeggiata, senza contare poi che Ariano, nella prima ondata, è stata a lungo zona rossa, interdetta a chiunque. Abbiamo sofferto parecchio".
Fino a pochi anni fa tra i giovani che ancora vivono a Montaguto c'era anche Michele Pilla, che ora vive a Roma. "Ma lì ho ancora parenti e soprattutto c'è il cuore. E quest'anno non tornerò. Manco dall'estate scorsa l'ho fatto, ed è dura", racconta. Pilla nel 2005 diede vita a Montaguto.com, un sito che diffondeva un tg in dialetto locale e manteneva i contatti tra la comunità del posto e i tanti abitanti emigrati. Da un paio di mesi il sito è in pausa. "Troppi impegni di lavoro, purtroppo per mantenere in vita quelle che è semplicemente una passione -spiega – avrei voluto metterlo a disposizione della comunità, magari per un progetto istituzionale, ma non è stato possibile, almeno per ora. Ai miei concittadini, però, piaceva quel ritrovarsi anche da così lontani. Ma non è detto che per il Natale non organizzi qualcosa".
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