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L’indice Rt nazionale scende a 0,82, ma l’incidenza è ancora elevata

AGI – È sceso ancora l'indice di contagio Rt in Italia, passando da 0,91 a 0,82. È quanto emerge dal report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss. "Nel periodo 18 novembre – 1 dicembre 2020 – si legge nel report – l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,82 (range 0,76 – 0,91). Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 20 Regioni. Di queste, 19 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di credibilità maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità".

L'indice di contagio Rt è superiore a 1 solo nel Molise, con 1.45. Questo l'elenco dell'indice Rt delle altre regioni: Abruzzo, 0.8; Basilicata, 0.65; Calabria, 0.64; Campania, 0.71; Emilia Romagna, 0.81; Friuli Venezia Giulia, 0.97; Lazio, 0.67; Liguria, 0.63; Lombardia, 0.82; Marche, 0.8; Piemonte, 0.64; provincia autonoma di Bolzano, 0.67; provincia autonoma di Trento, 0.91; Puglia, 0.8; Sardegna, 0.7; Sicilia, 0.68; Toscana, 0.76; Umbria, 0.66; Valle d'Aosta, 0.6; e Veneto, 0.91.

"Per la terza settimana consecutiva, l'incidenza (dati flusso ISS) calcolata negli ultimi 14 giorni è diminuita a livello nazionale – si legge nel report – Questi dati sono incoraggianti e confermano l'impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane; queste si accompagnano con una diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva; tuttavia, la pressione sui servizi ospedalieri è ancora molto elevata".

Nella settimana di monitoraggio "si continua ad osservare una riduzione generale del rischio, con la maggior parte delle Regioni a rischio Moderato e due a rischio Basso". In particolare, 14 Regioni sono classificate a rischio Moderato di una trasmissione di SARS-CoV-2.

Di queste, nessuna ha una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l'attuale trasmissibilità. Due Regioni sono classificate a rischio Basso (Basilicata e Molise) e 5 a rischio Alto (Emilia Romagna, Trento, Puglia, Sardegna e Veneto).

Due delle cinque Regioni classificate a rischio Alto (Puglia e Sardegna) sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive; "questo prevede specifiche misure da adottare a livello provinciale e regionale – rileva il report – in base al documento "Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale"".

"L'epidemia in Italia seppur mantenendosi grave a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali, continua a mostrare una riduzione nella trasmissibilità rispetto alla settimana precedente e questo è un segnale di efficacia delle misure di mitigazione introdotte. In tutte le Regioni/PPAA la trasmissibilità è compatibile con uno scenario tipo 1".

"Si osserva, anche – prosegue il report – una riduzione nel numero di Regioni/PPAA dove l'impatto della epidemia sui servizi sanitari assistenziale è ancora alto. Al giorno 08/12/2020, 16 Regioni/PPAA avevano superato almeno una soglia critica in area medica o TI (vs 18 Regioni/PPAA la settimana precedente). Il tasso di occupazione dei posti letto in Terapia Intensiva ed Aree Mediche supera ancora le soglie critica di occupazione a livello nazionale".

Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva "è in diminuzione da 3.663 (01/12/2020) a 3.345 (08/12/12); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 32.811 (01/12/2020) a 30.081 (08/12/2020)".

Sebbene si osservi "una diminuzione significativa dell'incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni (454,70 per 100.000 abitanti nel periodo 30/11/2020-06/12/2020 vs 590.65 per 100,000 abitanti nel periodo 23/11/2020-29/11/2020, dati flusso ISS), il valore è ancora molto elevato".

"Questa settimana si osserva una leggera diminuzione dell'incidenza dei casi di Covid-19 a livello nazionale, però l'incidenza rimane elevata intorno ai 450 casi per 100mila abitanti. Addirittura in alcune aree del Paese, in controtendenza, si nota un aumento dell'incidenza stessa". Ha sottolineato Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, commentando il report settimanale.

"Rimane al di sopra della soglia critica il tasso di occupazione sia in area medica che in terapia intensiva – ha detto Rezza – quindi nonostante una leggera diminuzione dell'Rt, che si fissa intorno a 0.82, è necessario che i cittadini continuino a mantenere dei comportamenti estremamente prudenti evitando in modo particolare aggregazioni e al tempo stesso le amministrazioni locali devono vigilare e mantenere alto il livello di allerta".

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