Un nuovo investimento per il 2021 dal valore di 28 milioni di euro frutto dell'accordo tra JTI (Japan Tobacco International) e TTI (Trasformatori Tabacco Italia) per sostenere la filiera tabacchicola italiana e valorizzarla.
L'importanza del nuovo accordo
L'investimento, confermato già per il 2020 con l'acquisto di 8 mila tonnellate di tabacco lavorato da parte di JTI, si è rinnovato con un ulteriore accordo relativo alla filiera umbra. L'annuncio ufficiale è arrivato direttamente dal Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia, Gian Luigi Cervesato, durante l'incontro "La filiera del tabacco, quale futuro?".
Quest'ultima fumata bianca ha ulteriormente evidenziato il massimo impegno di JTI per il territorio italiano, oltre che il sostegno della suddetta azienda all'intero comparto tabachiccolo. Il quale, ricordiamo, rappresenta per l'Italia un innegabile valore aggiunto. Anche perché, tornando all'investimento, almeno 7 mila tonnellate di tabacco italiano provenienti dal distretto di eccellenza dell'Alta Valle del Tevere e delle zone vocate della Bassa Veronese verranno acquistate dal Gruppo con l'obiettivo di contribuire alla stabilità del comparto a conferma della rilevanza che assume per il settore agricolo nazionale e per l'economia del territorio. E questo nonostante le difficoltà derivanti da una struttura fiscale non sempre efficiente.
L'annuncio del presidente Cervesato
"Il momento storico senza precedenti che stiamo vivendo ha costretto tutti gli operatori della filiera tabacchicola a ricalibrare le proprie attività – ha spiegato il Presidente Cervesato – All'emergenza si unisce anche la difficoltà derivante da una struttura fiscale inefficiente e da un mercato profondamente cambiato non solo dal punto di vista dei consumi ma anche dal lato della produzione nazionale di tabacco".
L'impegno di JTI nei confronti della filiera, dunque, appare chiaro. "L'impegno che portiamo avanti nei confronti della filiera e che, con senso di responsabilità, rinnoviamo per il prossimo anno è volto a combattere l'incertezza e valorizzare il Made in Italy", ha aggiunto ancora Cervesato. In più di 15 anni, infatti, JTI ha investito nel territorio italiano oltre 680 milioni di euro per rispondere ai bisogni crescenti di tutto il comparto.
"Nonostante il momento di difficoltà vogliamo continuare a stare al fianco della filiera e in questo senso la collaborazione con le Istituzioni è fondamentale" ha continuato Cervesato, evidenziando di essere "disponibili a confrontarci in nome di una semplificazione generale del fisco del settore per agevolare gli accordi tra operatori e produttori". Questa, d'altronde, è l'unica via per poter "programmare con successo gli investimenti sui territori" e "tutelare così tutti gli operatori".
Le parole del ministro Bellanova
Eccellenza e innovazione sono i punti chiave del dialogo fra JTI e il territorio umbro e veneto che si è consolidato grazie a importanti accordi di natura commerciale dedicati al sostentamento della produzione di tabacco Made in Italy per un totale investito nel biennio 2020- 2021 di 60 milioni di euro.
Il ministro per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, è intervenuta all'evento ribadendo la necessità che gli accordi e i contratti di filiera assumano sempre una maggiore centralità all'interno della nuova agricoltura. "L'Italia è tra i principali mercati mondiali del prodotto da fumo. Per volumi e fatturati siamo secondi solo alla Germania. Questo settore ha un fatturato di 2,6 miliardi di euro ogni anno e si mantiene costante", ha quindi spiegato il ministro Bellanova.
"Riconosciamo – ha quindi aggiunto Teresa Bellanova – che alcune aziende manifatturiere, ed è il caso della Japan Tobacco, hanno collaborato per anni con i nostri tabacchicoltori, sostenendo modelli di agricoltura consapevole, moderna e virtuosa". L'esempio della tabacchicoltura dell'Altotevere umbro, insomma, è un modello di applicazione di buone pratiche agricole e di lavoro frutto dell'intenso impegno, della dedizione e degli investimenti degli agricoltori e anche della collaborazione tra i diversi livelli istituzionali.
L'importanza della produzione di tabacco italiano
Un sostegno che non si è esaurito solo con accordi economici ma che ha visto, grazie al supporto alla ricerca e all'innovazione, lo sviluppo di nuove pratiche agricole sempre più sostenibili, in linea con l'impegno dell'azienda in questa direzione e che ha portato a migliorie su tutti i livelli di produzione, rendendo il distretto umbro una vera eccellenza declinata dalla coltivazione del tabacco fino alla sua lavorazione.
La produzione di tabacco Made in Italy ha raggiunto un livello di specializzazione straordinario, volano economico per tutto l'indotto dell'Alta Valle del Tevere, che impiega circa 2 mila lavoratori. "In questi nove anni di produzione e trasformazione, con il TTI primo acquirente italiano di bright, in collaborazione con JTI si è creata una richiesta di manodopera molto importante che ha assorbito maestranze anche da altri settori in crisi, in perfetta sinergia e collaborazione con i sindacati dei lavoratori", ha infine spiegato Fabio Rossi, Presidente Trasformatori Tabacco Italia.
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