"Le misure della zona gialla, se rispettate e rigorosamente applicate dai nostri cittadini, penso che potrebbero essere sufficienti per evitare quello che è successo a ottobre" ed evitare una terza ondata del coronavirus dopo le Feste. Parola del governatore lombardo Attilio Fontana (nella foto) che replica a chi esprime preoccupazione per il rischio che si possa ripetere quanto avvenuto dopo l'estate. In tanti virologi e non, hanno previsto una terza ondata per gennaio…"La domanda andrebbe rivolta agli esperti – ha replicato Fontana – credo che queste scelte siano state fatte in modo oculato e attento da parte delle persone che si occupano di contrastare l'epidemia". Quindi ha aggiunto: "La zona gialla, che mantiene delle limitazioni, si avvicina all'ordinanza che ho firmato il 22 ottobre e che determinò una stabilizzazione" dei contagi "nel senso che bloccò" la curva e "iniziò a stabilizzarla".
Un dato significativo, che dà il polso di quanto abbiano funzionato le restrizioni è l'indice Rt, ovvero l'indice di contagiosità nel tempo. L'Rt ci dice quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo. L'indice, che viene calcolato solo sulle persone sintomatiche proprio per avere indicatori precisi, è passato da 0,93 della settimana scorsa, a 0,83 di questa settimana. Anche i numeri dei contagi in termini assoluti parlando di una stabilizzazione del contagio: ieri si contavano 2.093 nuovi positivi (l'8,6 per cento dei tamponi), con una netta diminuiscono i ricoverati in terapia intensiva (-18) e nei reparti (-114).
Da domenica sarà possibile spostarsi tra comuni nella stessa Regione e tra Regioni dello stessa fascia, fino al 21 dicembre quando scatterà lo stop governativo agli spostamenti fino al 6 gennaio. Così si potrà raggiungere la seconda casa, se sia la prima sia la seconda abitazione si trovano entrambe in un comune dell'area gialla.
A prono bar e ristoranti, ma fino alle 18, fino alle 22, ora in cui scatta il coprifuoco è consentito solo l'asporto. La zona gialla, in questo senso, cambierà di poco la situazione: "Per bar e ristoranti la chiusura alle 18 resta un danno molto rilevante" spiega Confcommercio Lombardia "e dopo mesi di profonda sofferenza si stima che circa il 20 per cento degli esercizi comunque non riaprirà, perché non lo riterrà conveniente dal punto di vista economico o, purtroppo, non sarà più in grado di farlo".
Grossa novità all'orizzonte sul fronte delle Feste è il ripensamento del governo rispetto al divieto di spostamento dal proprio comune il 25, 26 e 1 gennaio, come stabilisce il Dpcm del 2 dicembre.
Un accorato appello era stato rivolto una settimana fa dal governatore stesso che sottolineava l'importanza di ricongiungersi con i propri famigliari anche se residenti in un altro comune "Natale è famiglia. Fermare ogni spostamento con la restrizione comunale significa di fatto fermare la nostra festività più important.". E dall'assessore regionale alle Attività produttive Alessandro Mattinzoli, che sottolineava il peso del divieto di spostamento per i ristoratori: "Si tratta di una misura iniqua nei confronti dei piccoli comuni, che penalizza i ristoratori e gli agriturismi che non avranno nemmeno la convenienza ad aprire a queste condizioni".
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