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Eba: il Covid può portare a più fusioni tra le banche

AGI – I crediti erogati dalle banche all'economia reale, "a differenza che in precedenti crisi, sono cresciuti" ma al tempo stesso, anche se gli Npl sono stabili, altri indicatori "mostrano un deterioramento nella qualità degli asset".

A sottolinearlo l'Autorità bancaria europea nel suo 'Risk assessment report' annuale. "Il volume dei crediti deteriorati – spiega – è leggermente salito nel secondo trimestre, ma il rapporto con i crediti totali ha continuato a stringersi a causa dell'aumento dei prestiti".

Secondo l'Eba, nella prima fase della crisi legata al Covid-19, che è "uno shock senza precedenti", le imprese non finanziarie, e specialmente le pmi, hanno fatto uso di finanziamenti per garantirsi liquidità e continuità operativa. Il costo delle svalutazioni su crediti ha depresso ulteriormente una profittabilità già strutturalmente bassa del settore bancario.

"I ricavi operativi sono sotto pressione a causa della debole attività economica, dei bassi tassi d'interesse e della competizione intensa in diversi Paesi", spiega il rapporto. Anche se i costi sono scesi significativamente anno su anno "la diminuzione si è concentrata nel secondo trimestre del 2020 ed è legata a costi amministrativi diversi da quelli del personale che potrebbero rimbalzare una volta che la pandemia sarà terminate".

Nel rapporto l'Eba fa notare che se da anni si parla di consolidamento del sistema bancario in Europa, il Covid può essere la causa che porterà "a più fusioni significative" nel settore. Molti stakeholdershanno evidenziato come l'm&a sia "desiderabile", anche per affrontare la 'sovracapacità' del sistema bancario in diversi Paesi.

"Dall'inizio della crisi alcuni gruppi bancari, anche di grande dimensione, hanno annunciato la loro intenzione di fondersi o di esplorare opportunità di questo tipo", fa notare ancora l'Eba, secondo cui la digitalizzazione e l'uso della tecnologia da parte dei clienti ha reso "particolarmente ridondante" l'erogazione di servizi attraverso network di filiali.

Fra le fusioni quelle che vengono preferite nel settore sono quelle domestiche perché "offrono maggiori opportunità per eliminare sovrapposizioni di costi e realizzare sinergie" e questo, dice l'Eba, "conferma un atteso focus domestico nelle possibili operazioni future".

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