Ci vorrà tanto personale per portare avanti la vaccinazione anti Covid in Italia. Serviranno sia dipendenti del servizio sanitario nazionale sia neo assunti, più o meno 16 mila, dei quali circa 3mila sono i medici, secondo il programma del commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri. I contratti verranno fatti a laureati in Medicina, specializzandi, pensionati, ma anche a infermieri e assistenti sanitari, e al personale amministrativo.
di
Michele Bocci
In base al prospetto presentato alla Regioni, le équipe di somministratori saranno composte da 1 medico e 4 infermieri (1 medico e 1 infermiere faranno parte di quelle che vanno a fare le iniezioni a domicilio). Il lavoro sarà organizzato con turni da 7 giorni su 7. In un’ora si stimano 6 somministrazioni. Accanto al personale di queste équipe ci sono gli amministrativi addetti ad accettazione, gestione degli approvvigionamenti e coordinamento.
Nel piano si prevede che gli organici vengano rinforzati, soprattutto quando la somministrazione sarà estesa a una larga fascia della popolazione, ovvero dopo la prima fase, coinvolgendo medici di famiglia, pediatri, personale sanitario delle forze dell’ordine, farmacie. Ovviamente saranno sempre coinvolti anche i dipendenti del servizio sanitario.
Arcuri farà una call nazionale per medici e infermieri e una per selezionare società di somministrazione che mettano a disposizione personale sanitario. La pubblicazione dovrebbe avvenire a breve, in base al cronoprogramma, domani. Le società dovrebbero presentare le loro offerte il 21 dicembre, mentre i medici e gli infermieri dovranno mandare le loro candidature entro il 4 gennaio. Lo schema è stato preparato quando si pensava che il vaccino della Pfizer sarebbe arrivato a fine gennaio.
di
Giuliano Aluffi
Al ministero però si lavora per anticipare l’avvio alle somministrazioni, magari alla metà del mese. La strategia è europea i leader dei Paesi oggi e domani parleranno di un lancio contemporaneo del vaccino in tutto il continente. Si pensa a una sorta di settimana europea del vaccino a gennaio. E ieri Arcuri ha confermato: «I vaccini autorizzati arriveranno lo stesso giorno in tutti i Paesi europei».
Il personale addetto alla vaccinazione viene diviso in due categorie. La prima si occuperà del vaccino di Pfizer, che ha bisogno di essere conservato a meno 80 gradi (si parla di “modello freeze”) e, per questo, richiede un maggiore impegno sia strutturale che professionale. L’altra categoria somministrerà i prodotti che si conservano alle normali temperature dei vaccini, anche di poco superiori allo zero (e si parla di “modello cold”). Per la prima, già a gennaio mese ci sarà bisogno di assumere 2.629 persone, perché come ormai noto sarà quello di Pfizer il vaccino inizialmente disponibile.
di
Elena Dusi
Dal secondo mese ci sarà bisogno anche di 7.771 persone che si occupino del “modello cold”, un numero che dal quarto al quinto mese salirà a 12.843 addetti. Nella fase di maggior impegno saranno quindi necessarie 15.554 persone. Il numero calerà dal dodicesimo mese di campagna, quando i vaccini Pfizer dovrebbero essere esauriti. In tutta l’operazione avranno un ruolo importante i militari, non solo perché si occuperanno dello stoccaggio per il percorso “cold” ma anche perché saranno coinvolti nell’allestimento dei punti di somministrazione ed eventualmente dei drive through, e anche nell’attività a domicilio.
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