Una pedalata dopo l’altra, Luca Ambrogio Santini è riuscito a portare la sua libreria itinerante da Milano sud a Londra. Almeno metaforicamente, dato che il suo progetto “LibriSottoCasa”, nato nel 2015, è approdato sulle pagine del quotidiano britannico The Guardian, che ha dedicato un lungo articolo al “Don Chisciotte dei librai”, impegnato nella quotidiana battaglia contro i suoi personali mulini a vento, ovvero i colossi dell’e-commerce come Amazon. “Per me è un bellissimo riconoscimento. Significa che il mio messaggio a favore della lettura e della mobilità sostenibile è stato compreso dalle persone – spiega Santini – Mi hanno già scritto dall’Irlanda, dall’Olanda e dalla Danimarca chiedendomi consigli sui libri migliori per trascorrere il tempo in questo periodo difficile, in cui tante persone sono costrette in casa a causa dell’emergenza sanitaria”.
In epoca di pandemia, la lotta del libraio a pedali contro i grandi rivenditori online acquista un significato ancora più profondo e importante: “In un momento in cui c’è carenza e quindi fame di relazioni interpersonali, io garantisco un servizio che Amazon e in generale i siti di e-commerce non possono offrire, ovvero il rapporto diretto con un appassionato di libri – continua – La relazione che i lettori instaurano con me è per forza di cose diversa da quella che si stabilisce con il postino o con il corriere. Loro si limitano a consegnare il volume richiesto, mentre io posso dare un valore aggiunto. E poi spesso sono anche più veloce”.
È questa la filosofia di vita e di lavoro che ha permesso a Santini di reinventarsi dopo che, nel 2013, era stato costretto a chiudere la libreria che gestiva in largo Mahler (di fronte all’Auditorium) per la crisi e gli eccessivi costi di gestione. “Prima che scoppiasse la pandemia, con la mia bici partecipavo a fiere, mercatini, incontri e laboratori con i ragazzi delle scuole. Ora tutto questo settore di attività è ovviamente fermo, ma sono cresciute molto le richieste di consegne a domicilio – racconta Santini – Stando in casa, la gente ha riscoperto il piacere della lettura e in molti casi anche la bellezza di rivolgersi ai negozi di vicinato, come di fatto è la mia libreria itinerante e indipendente”.
Basti pensare che “dopo la pubblicazione dell’articolo sul Guardian, mi hanno scritto e chiamato molti lettori affezionati: sono tutti orgogliosi e felici per me. Questo affetto non può nascere acquistando sul web”.
E questa popolarità sta trasformando “LibriSottoCasa” in un modello: “Muovere la cargo-bike carica di libri è piuttosto faticoso, quindi la mia attività si limita a Milano e ai Comuni dell’hinterland adiacenti, ma ricevo molte richieste anche da altre province lombarde, per esempio dal Varesotto – conclude il libraio – Lì non posso arrivare, ma mi hanno contattato aspiranti librai che vorrebbero riproporre l’idea nelle rispettive zone”.Original Article
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