I due titolari del chiosco, un ex direttore esecutivo e un dirigente di Parma Infrastrutture (società del Comune di Parma) sono indagati per omicidio colposo.
L'accusa che viene mossa loro dalla Procura è di non avere curato la manutenzione del pioppo da cui si staccò un ramo che colpì la signora Elisa Montanarini, 89 anni, che morì dopo il ricovero in ospedale.
Si chiude così, come riporta la Gazzetta di Parma, l'indagine avviata dopo quanto avvenuto a luglio 2019, quando l'area verde comunale nel quartiere Cittadella fu colpita da forti raffiche di vento.
La donna al momento della caduta del ramo si trovava nel gazebo del parco Ferrari. Durante l'inchiesta, coordinata dal pm Fabrizio Pensa, è stata affidata anche una relazione a un agronomo che aveva riscontrato la presenza di un fungo che stava distruggendo la pianta.
Il legno del pioppo era in un "avanzato stato di decadimento" dovuto all'infezione causata da un fungo che rendeva l'albero "soggetto a possibili cedimenti a prescindere dalla presenza di particolari agenti atmosferici". Non fu dunque del vento, secondo la Procura di Parma, la responsabilità di quello che accadde il primo luglio 2019.
Per cooperazione in omicidio colposo sono indagati i titolari del chiosco Enrico e Sonia Bernardi, l'ex direttore esecutivo di Parma Infrastrutture Enzo Monica e Albino Carpi, dirigente di Parma Infrastrutture.
Ora gli indagati avranno venti giorni per chiarire la propria posizione. Dopodiché il giudice deciderà se archiviare o rinviare a giudizio.
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