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Protesta contro Pechino per gli uiguri, il calciatore francese Griezmann sospende contratto con Huawei

PARIGI – Ancora una volta il calcio francese fa politica. Dopo la clamorosa protesta per l'episodio di razzismo nella partita Psg-Istanbul Basaksheir, ora è il popolare calciatore Antoine Griezmann a schierarsi nella battaglia contro la repressione del popolo uiguro in Cina. Il giocatore ha annunciato di aver disdetto la sua collaborazione con lo sponsor Huawei dopo le rivelazioni su come il gigante cinese delle telecomunicazioni parteciperebbe alla sorveglianza della minoranza musulmana. "A seguito dei forti sospetti che Huawei abbia contribuito allo sviluppo di una "sistema di segnazione per gli uiguri" utilizzando un software di riconoscimento facciale, annuncio che metto immediatamente fine alla mia partnership con questa società" ha scritto l'attaccante di Barcellona e della nazionale francese.
Gli uiguri sono il principale gruppo etnico dello Xinjiang, un'enorme regione della Cina occidentale che confina con l'Afghanistan e il Pakistan. Secondo vari rapporti di Ong, un milione di uiguri sono stati detenuti negli ultimi anni in campi di rieducazione politica. Pechino nega questa cifra e sostiene che si tratta di centri di formazione professionale. Qualche giorno fa, Huawei è stata segnalata negli Stati Uniti per essere stata coinvolta nei test di un software di rilevamento. L'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch, ha pubblicato un rapporto secondo cui i musulmani sono stati arrestati nella regione nord-occidentale dello Xinjiang, dopo essere stati "segnalati" da un software che identifica comportamenti sospetti.

Usa, blocco dell'import dallo Xinjiang per protesta contro lo sfruttamento degli uiguri

di FILIPPO SANTELLI


Il campione del mondo del 2018 ha invitato "Huawei a non limitarsi a negare queste accuse, ma ad agire concretamente il prima possibile per condannare questa repressione di massa e a usare la sua influenza per contribuire al rispetto dei diritti umani". La decisione di Griezmann arriva in un momento in cui gli sportivi francesi sono sempre più coinvolti nel dibattito politico, seguendo l'esempio dei loro colleghi americani che sono stati la forza trainante del movimento Black Lives Matter. Dopo la pubblicazione di un video che mostrava agenti di polizia che picchiavano un produttore nero a Parigi, Griezmann aveva scritto il tweet "J'ai mal à ma France", ho male per la mia Francia. Altri grandi nomi dello sport francese hanno seguito il suo esempio, come Kylian Mbappé, che ha denunciato "l'inaccettabile violenza".
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