Era il 31 gennaio quando il governo giallorosso dichiarava lo stato di emergenza a causa della pandemia di coronavirus. Da quel momento in poi, e fino allo scorso 17 novembre, ultima data d'aggiornamento dell'osservatorio sui bandi Covid, l'esecutivo ha messo sul tavolo lotti dal valore complessivo di 4,73 miliardi di euro.
Le forniture provenienti dalla Cina
Ebbene, il 36,25% di tale somma, quantificabile in 1,71 miliardi, è stata aggiudicata da imprese con sedi situate in Paesi diversi dall'Italia. Al primo posto di questa particolare classifica, che comprende tutte le aziende straniere, troviamo quelle cinesi, con 1,57 miliardi di euro di bandi aggiudicati.
Alle spalle del Dragone, troviamo le aziende sudcoreane, che si sono aggiudicate un importo totale di 29.050.000 euro, quelle americane (28.818.202), di Hong Kong (25.161.396), tedesche (25.088.620) e del Regno Unito (10.338.000). Calcolatrice alla mano, le imprese cinesi hanno ottenuto la stragrande maggioranza dei bandi per l'emergenza Covid vinto da aziende non italiane: il 91,7% del totale.
Tante sono le voci relative al tipo di forniture che le amministrazioni italiane hanno acquistato dalle aziende straniere. Focalizzando la nostra attenzione soltanto sulla Cina, notiamo come Roma abbia ricevuto da Pechino "mascherine e altre protezioni" (il 99,44% del totale),"trasporto e movimentazione" (0,34%) e "terapia intensiva, rianimazione e farmaci" (0,22%).
L'accusa di Giorgia Meloni
Durissima l'accusa di Giorgia Meloni al governo guidato da Giuseppe Conte. La leader di Fratelli d'Italia ha evidenziato su Facebook come l'esecutivo italiano abbia assegnato un terzo dei bandi per gestire l'emergenza Covid ad aziende cinesi.
"Numeri inquietanti – ha rincarato la dose Meloni – che certificano l'assoluta dipendenza dell'esecutivo pentapiddino dal regime di Pechino: la disgrazia nella disgrazia è dover affrontare un'emergenza sanitaria, sociale ed economica, con un governo totalmente asservito agli interessi stranieri".
Infine l'affondo al supercommissario Domenico Arcuri: "Le enormi cifre gestite da Arcuri dovevano essere messe a disposizione delle aziende italiane, sostenendo gli investimenti per la riconversione e per la produzione in casa di tutto ciò che serviva a gestire l'emergenza". "Questa è la peggiore classe politica della storia repubblicana: incapace, priva di visione, asservita a interessi stranieri e animata solo dall'esigenza di fare carriera e garantirsi la poltrona", ha concluso Meloni.
Ricordiamo che la Cina ha spedito aiuti di ogni tipo a Paesi di mezzo mondo – Italia compresa – in nome di una strategia politica ben precisa. Il gigante asiatico ha sdoganato il concetto di "Via della Seta medica" per sfruttare, dal punto di vista geopolitico, la sua vittoria contro il Covid-19.
Stiamo parlando, in sostanza, di un surrogato della Belt and Road al tempo della pandemia di coronavirus. Detto altrimenti, e legittimamente dal punto di vista cinese, Pechino ha pensato bene di fare leva sulla fornitura di assistenza sanitaria per rafforzare i rapporti diplomatici già consolidati e, parallelamente, avviarne di nuovi.
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