A guidare la creazione della nuova task force incaricata di gestire i fondi del Recovery plan potrebbe essere Alessandra Dal Verme, già ex ispettore generale del Mef nonché cognata di Paolo Gentiloni.
Il curriculum della Dal Verme
In caso di fumata bianca, il suo compito sarà quello di collegare il governo, i famigerati sei manager del premier – ognuno dei quali chiamato a gestire un tema differente del piano – e le aziende partecipate. La struttura deve ancora prendere forma e nomi ufficiali non ve ne sono, se non qualche ipotesi a livello embrionale. Sappiamo soltanto, stando a quanto riportato dal quotidiano La Verità, che un ruolo fondamentale potrebbe essere ricoperto dalla signora Dal Verme.
Chi è costei? Al di là dell'aspetto familiare – ha infatti sposato il fratello dell'ex premier Paolo Gentiloni – Dal Verme è in possesso di un discreto curriculum e, sostiene chi la conosce, valide capacità tecniche. Sul sito del Mef, dove è presente la sua pagina personale, troviamo una breve lista delle sue competenze.
Si parte con la voce probabilmente più importante: "Attività normativa, di consulenza e di coordinamento in materia di interventi pubblici nei diversi settori dell'economia e di politiche degli investimenti pubblici, ai fini della valutazione dell'impatto sulle politiche finanziarie e di bilancio e relativo monitoraggio". A seguire troviamo, tra gli altri punti, la capacità di saper valutare gli effetti, in ambito nazionale, "delle norme e delle politiche comunitarie ed extracomunitarie nelle materie di competenza".
Un nodo spinoso
Ma Dal Verme è in grado anche di intrattenere "rapporti con gli organismi internazionali nelle materie di competenza", valutare l'impatto economico-finanziario dei vari provvedimenti e della "normativa di attuazione delle materie di competenza", oltre che raccordare "le altre strutture di livello dirigenziale generale ai fini dello svolgimento dell'attività prelegislativa di competenza del Dipartimento".
Detto altrimenti, e a giudicare dal curriculum, la cognata di Gentiloni – l'attuale commissario europeo all'Economia – potrebbe presto rispolverare le sue capacità per metterle al servizio della task force pensata ad hoc per occuparsi dei 209 miliardi provenienti da Bruxelles. Ma creare dubbi e incertezze c'è un fatto non da poco.
Dal Verme, che dovrebbe occuparsi di un'ingente quantità di fondi, è parente del commissario europeo all'Economia. Una vicinanza, questa, che rischia di creare non pochi imbarazzi in seno al governo. Già, perché il fatto di assegnare la regia della suddetta struttura a una figura troppo vicina a Gentiloni, e quindi all'Ue, non lascia tutti pienamente soddisfatti. Vedremo, nei prossimi giorni, come finirà il testa a testa tra Conte, Italia Viva e pezzi del Pd.
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