Smentita ogni previsione al ribasso sulla battaglia per sradicare l'islam politico dalla Francia, la maxi-legge sul "separatismo" è stata licenziata dal consiglio dei ministri così come l'aveva tratteggiata Emmanuel Macron dopo i recenti attentati, salvo nel nome.
Nonostante i mugugni del partito, il testo di 57 articoli rivoluzionerà non poco la società d'Oltralpe: dall'obbligo scolastico statale dai 3 anni alla revisione contabile degli enti di ispirazione islamica, è previsto anche lo stop ai certificati di verginità e la messa al bando della poligamia con controlli più stringenti. Il Parlamento dovrà approvare il pacchetto tra le barricate dell'ultra-gauche. A febbraio sarà in Assemblea nazionale. Dove, in un clima di contestazioni legate alle violenze della polizia, il presidente della Repubblica cede qualcosa alle piazze: congela l'articolo che vieta di riprendere con telecamere o cellulari le forze dell'ordine in azione e annuncia una consultazione nazionale.
Riforma della polizia rinviata, ma non l'appuntamento con la laicità atteso da mesi. Il premier Jean Castex dice che il testo mira a combattere "l'islamismo radicale". Con 57 articoli che toccano il sistema scolastico, le attività sportive, le mense e 2.600 centri islamici, cercando di salvare la società dal "nemico della Repubblica". Già scattati i giri di vite su moschee e imam. Con scioglimenti di sigle associative, espulsioni di soggetti radicalizzati, arresti per apologia di terrorismo e controlli su pc e cellulari di minorenni che sui social hanno criticato l'omaggio a Samuel Paty.
Due mesi dopo la decapitazione del professore di Conflans, condannato a morte da una spiata sui social, nel pacchetto è stato inserito anche il reato di "pressione separatista" per chi diffonde informazioni on line sulla vita privata e professionale altrui; provvedimenti sull'odio on line, norme per porre fine ai 200mila matrimoni forzati, dando all'anagrafe maggiori poteri. L'articolo 17, per esempio, imporrà ai funzionari di incontrare separatamente i futuri sposi: in caso di dubbi sulla natura libera del "Sì", potranno informare la procura per "un'eventuale opposizione al matrimonio". La legge rafforza la laicità anche su mezzi e uffici pubblici, e accende un faro sui finanziamenti dall'estero alle moschee. E riduce l'insegnamento a domicilio , quindi gli spazi di propaganda coranica: "A oggi è più facile aprire una scuola che un bar…", spiega il Guardasigilli Dupont-Moretti.
"Non è un testo contro le religioni, né contro la religione musulmana in particolare – insiste il premier – è una legge di libertà e di emancipazione dal fondamentalismo religioso". Presentata nel giorno del 115° anniversario della legge del 1905 e dopo le manifestazioni anti-francesi all'estero contro le vignette di Charlie Hebdo, è il totem del Quinquennato Macron. E forse sarà anche una risposta al sondaggio secondo cui l'88% dei francesi si dice preoccupato per l'ascesa dell'islamismo.
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