Ultimamente non si fa altro che parlare della cosiddetta "terza ondata", come se la paura e la tensione in questi ultimi mesi non siano state sufficientemente elevate e non abbiano messo già duramente alla prova la popolazione. Eppure sono in tanti a profetizzare una nuova, e se possibile, ancor più feroce riacutizzazione del Covid-19, per poi passare a dare la propria personale salvifica ricetta per evitare un nuovo impennamento della curva.
Ad imporre una brusca frenata a questo pessimistico tam-tam ci pensa la dottoressa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano. Intervistata dall'agenzia AdnKronos, la professionista ha infatti dichiarato senza alcuna esitazione che al momento non è possibile parlare per certo di una terza ondata. Potrebbe esserci, ma potrebbe tranquillamente anche non esserci. Dunque perché terrorizzare i cittadini?
Potrebbe forse spiegarlo il microbiologo e docente all'Università di Padova Andrea Crisanti, che durante un suo intervento nel corso della trasmissione "L'aria che tira" ci è andato giù pesante: "La terza ondata in queste condizioni è una certezza. Siamo in una situazione grave stabile, ci attende un inverno preoccupante. L'Italia alla fine della prossima settimana sarà il Paese con più morti in Europa, non è qualcosa di cui essere orgogliosi". E ancora: "La terza ondata è una certezza in questa situazione, non c'è bisogno di previsioni. Con la riapertura delle scuole e delle attività produttive, abbiamo offerto una grande occasione al virus e i contagi sono esplosi".
Nota per essersi in parte distaccata (cosa che l'ha resa vittima di numerosi attacchi) dai pareri di certi suoi colleghi sullo stesso Coronavirus, la Gismondo ha invece, ancora una volta, cercato di riportare la calma, usando la ragione."In questo clima di strano Natale, anche quella minima piacevolezza che vorremmo assaporare viene deturpata da chi già minaccia catastrofi di una terza ondata", ha affermato la dottoressa del Sacco. "Io dico che facciamo i medici e non dobbiamo fare i maghi, perché non ci sono premesse scientifiche che possano farci avvalorare né la tesi che una terza ondata ci sarà né la tesi che non ci sarà". La dottoressa Gismondo non nega una nuova riacutizzazione del virus, ma nemmeno dà per scontata questa ipotesi. Invece di terrorizzare le persone, però, la direttrice del Laboratorio di Microbiologia del Sacco preferisce continuare a informare la popolazione sulle giuste norme comportamentali da tenere per limitare i contagi. "Credo che sia assolutamente utile continuare a sensibilizzare la gente a comportarsi con rispetto delle misure che stanno dando i loro frutti, attendere un vaccino sicuro ed essere preparati a qualsiasi evenienza questo virus, che ci ha abituato a tante sorprese, possa porci. Non siamo maghi, siamo medici", ha conlcuso.
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