Il 16 dicembre sarà il giorno del salasso, l'ultima data utile per saldare il conto che riguarda il pagamento dell'Imu. Se negli anni scorsi venivano versate due rate uguali per Tasi e Imu, da quest'anno i costi sono aumentati così come la confusione, che regna sovrana: quest'anno, infatti, le aliquote possono essere diverse da quelle del 2019.
I Comuni aumentano le tasse
La riformicchia che ha cancellato la Tasi per superare il paradosso dei due tributi gemelli sullo stesso immobile ha creato un altro danno, perché si è lasciata piena libertà ai Comuni o di mantenere inviariati i costi oppure aumentarli. Per far quadrare i cont, ovviamente, la soluzione è ricaduta sulla seconda opzione. I numeri che il Sole24ore mette a disposizione sono chiari: rispetto allo scorso anno, si è scoperto che ben 3.775 Comuni hanno aumentato l'aliquota ordinaria e 4.029 hanno ritoccato anche quella che riguarda l'abitazione principale. In 75mila casi, si deve pagare l'imposta sulla prima casa se l'immobile è considerato un "bene di lusso" dal Catasto. Quindi, l'abolizione della Tasi, in realtà, è più fittizia che altro: non c'è più ma è come se si pagasse lo stesso. L'imposta si è limitata a cambiare nome ma non ha allegerito il carico sui proprietari degli immobili.
Come si paga
Il nuovo percorso è "semplice": viene valutata la rendita catastale dell'immobile al 1° gennaio 2020 ma rivalutata del 5% e moltiplicata per il relativo coefficiente che varia a seconda del tipo di immobile: 160 per le abitazioni e relative pertinenze (cantine, solai, box, posti auto, tettoie); 80 per gli uffici (cat.A/10); 55 per i negozi e le botteghe (cat. C1).
Come si legge sul Corriere, la base imponibile viene dimezzata se si tratta di fabbricati dichiarati inagibili e non utilizzati per il periodo dell'anno in cui sussistono tali condizioni. È dimezzata la base di calcolo anche per i fabbricati storici o artistici. Si ha, invece, una riduzione del 25% per gli immobili affittati a "canone concordato", cioè e proprietà di privati concesse in affitto ad uso abitativo, ma transitorio, a studenti universitari per la durata di 3 anni + 2 di rinnovo (o 3) per le abitazioni; da 6 a 36 mesi per gli studenti universitari; da 1 a 18 mesi per i contratti transitori. Per i terreni agricoli ed incolti si considera il reddito dominicale rivalutato del 25% e moltiplicato per 135. Tutte le sono disponibili sui siti del comune o su quello del Dipartimento delle Finanze.
Le novità. La nuova Imu prevede che il giorno del rogito riguardi esclusivamente l'acquirente che paga l'intera imposta del mese del trasferimento se i giorni di possesso risultano uguali a quelli del venditore (questo avviene con atto stipulato il giorno 16 di un mese che ne ha 30). Se l'immobile è in comproprietà, ognuno deve versare l'Imu in proporzione alla propria quota di possesso. In più, c'è anche la novità del conguaglio del saldo di dicembre, da versare entro il 28 febbraio se la delibera pubblicata porterà qualche variazione. In cosa consiste? Le varie proroghe che hanno portato al 31 ottobre il termine per chiudere bilanci preventivi e delibere sui tributi e al 30 novembre la scadenza per la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ha fatto slittare a dopo il 16 dicembre il termine per la pubblicazione delle delibere Imu sul portale Mef. Insomma, un labirinto infinito fatto di date e poca chiarezza. Altro che semplificazioni.
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