NAPOLI – C'era una volta… bisognerebbe cominciare così la cronaca di una serata che finisce – meritatamente – con "e vissero promosse, felici e contente sia il Napoli che la Real Sociedad". Ballano sotto la pioggia due squadre che sotto una pioggia torrenziale onorano la bellezza del calcio. Il Napoli si conferma difesa impenetrabile, la Real Sociedad mette in mostra i suoi gioielli, molti usciti freschi freschi dalla cantera dei baschi, per proiettare la squadra di Alguacil Barrentxea ai vertici della Liga.
<< La cronaca della partita >>
Si comincia sotto la pioggia battente, e il match offre subito la qualità tecnica superiore dei protagonisti. Alguacil Barrenetxea, il mago della squadra basca, sa che non ci sono mezze misure. Bisogna vincere. E così schiera una squadra che attacca, con soli due difensori di ruolo, i centrali Zubimendi e Le Normand e tanti giocatori dal palleggio sapiente, Nacho Monreal è il grande vecchio di una bella realtà giovane. La partenza del match è tutta ospite, il Napoli ha il pregio di non lasciarsi irretire, ma la pressione è costante e in pochi minuti fioccano i pericoli. Dopo che Ospina scampa al fuoco amico, al 13', quando Mario Rui indirizza sul palo lontano della sua porta un colpo di testa su traversone da sinistra, è ancora un grossolano errore difensivo a consentire alla Real Sociedad di costruire la migliore situazione offensiva possibile, Maksimovic infatti si consegna al nemico con un assurdo tentativo di anticipo che Jose apprezza moltissimo, il centravanti si gira e trova un autostrada tra sè e la porta, con Koulibaly e Portu.
Il belga senegalese lascia la corsia al centravanti fino all'ultimo, poi va a stringere, ma Josè è più bravo di lui e solo in extremis serve al bacio il compagno di linea, dopo aver chiamato a sè il centrale partenopeo e Ospina. La porta è vuota, ma Portu calcia fuori la sponda sicura. E' il 19', un minuto dopo Portu prova a rifarsi e si presenta davanti al portiere, il fuorigioco salva i nostri, millimetrico.
Il Napoli (ripetiamo) ha il pregio di mantenersi freddo. E comincia a guadagnare metri. Metri che generosamente vengono offerti da un avversario che non ha alternative. O attaccare o attaccare. C'è un dubbio intervento da ultimo uomo su Lozano, che l'israeliano Grinfeld considera corretto, Mertens si fa ammonire, ne sortisce un angolo. E dal corner, Bakayoko mette fuori di poco.
Ma il Napoli ora si propone di più, Zielinski scarica un tiro facendo battere la palla a terra, c'è una deviazione e non sappiamo se si è solo trattato di una preparazione al gol, da parte del polacco. Cui la sorte offre una seconda opportunità di tiro, dal limite, è il 29': il mirino è stato lucidato, la bordata è di quelle da ricordare. Magari non nell'album di famiglia del portiere Remiro. Uno a zero. Il copione non cambia, la Real Sociedad, grande rivelazione della Liga, non si scompone. Insiste, sulla linea coerente del gioco proposto, gli scambi sono precisi, il ritmo alto, il tecnico scambia spesso di posizione i due centrali, Januzaj, che ricordiamo enfant prodige del Manchester Utd ora si sposta a sinistra dopo aver comninciato a destra. Non cambia nulla fino al riposo.
E il copione viene confermato nel secondo tempo, con il Napoli a muoversi a fisarmonica in difesa a oltranza e il tecnico spagnolo a cercare di risolvere un rompicapo molto più complicato di un cubo di Rubik. Soprattutto perché la costruzione degli ospiti, incessante, non ha il conforto negli ultimi metri di finalizzatori. E dire che la serata è cominciata evocando lo spirito di una dei Principi assoluti del gol negli ultimi metri: Pablito Rossi. Al 53' Portu offre a Merino, la cui preparazione al tiro è da manuale, il sinistro sibila però fuori. Quattro minuti dopo Josè liscia da due passi su assist di Nacho Monreal sfuggito in fascia. Il Napoli risponde, Lozano si invola su assist no look splendido di prima di Mertens, 60 metri piani lanciati fino all'area, dove una spintina maligna, ma nei limiti, di "volpe" Monreal sbilancia al momento del tiro il messicano. L'azione si ripete pochi minuti dopo, con cross teso e basso di Mertens e Monreal che anticipa Lozano davanti a Remiro. Cominciano i cambi ma sembra una regola matematica delle elementari: cambiando l'ordine dei fattori il prodotto non cambia.
E' così fino al minuto 92' dei 95 stabiliti dall'estroso Grinfeld (alcune fischiate futuriste), dopo che mezzo Napoli davanti a Remio ha rifiutato il tiro… contropiede, cross, Ghoulam salta di testa in mezzo all'area senza trovare palla dopo lo stacco, Josè scaccia lo spauracchio di una eliminazione francamente ingiusta, scaricando in rete dal basso verso l'alto. Uno a uno. Tutti insieme appassionatamente alla seconda fase (eliminazioni dirette). Il Napoli come primatista! Il boato di gioia della panchina ospite copre le urla di un Gattuso generosissimo nel telecomandare i suoi. Ed è tutto dire.
Napoli-Real Sociedad 1-1 (1-0)
NAPOLI (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (82′ Ghoulam); Fabian Ruiz, Bakayoko (70′ Demme), Zielinski (74′ Elmas), Lozano (70′ Politano), Insigne; Mertens (70′ Petagna). llenatore: Gattuso
REAL SOCIEDAD (4-2-3-1): Remiro; Zaldua (46′ Gorosabel), Zubeldia, Le Normand (78′ Isak), Monreal (78′ Munoz); Zubimendi, Merino, Portu (56′ Barrenetxea), Januzaj, Guevara (78′ Sagnan); José. Allenatore: Alguacil Barrenetxea
Arbitro: Grinfeld (Israele).
Reti: 35′ Zielinski (N), 92′ José (R)
Note: Ammoniti Mertens, Lozano, Fabian Ruiz (N), Zubimendi, Le Normand (R); recupero 1' e 5'.Original Article
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