ROMA – Il “tesoretto” emerso delle pieghe di bilancio dopo l’ultimo scostamento andrà a finanziare lo sviluppo dei settori produttivi. In ballo c’è il rifinanziamento degli incentivi per l’acquisto delle auto ecologiche e interventi per il settore degli aeroporti. Alle due misure andrebbero alcune centinaia di milioni.
Le risorse di cui il Tesoro sta decidendo la destinazione sono complessivamente i 3,8 miliardi del “tesoretto” emerso dopo l’ultima richiesta di scostamento dal bilancio di 8 miliardi e il varo del Ristori quattro. I 3,8 miliardi stavano all’interno della manovra di Bilancio e, scavalcati dalle misure del Ristori quattro, sono rimasti inutilizzati. Di qui la necessità di operare subito una ripartizione per dare fiato all’economia fin dai primi mesi dell’ultimo anno.
Come si ricorderà gli incentivi erano destinati a due fasce: i veicoli con emissioni da 61 a 90 grammi di CO2 al chilometro e quelli tra i 90 e i 110. L’operazione è partita di fatto a settembre provocando un aumento delle vendite anche ad ottobre: l’esaurimento delle risorse ha rallentato l’effetto a novembre. Così l’intenzione del governo di valutare l’opzione di una proroga dalla scadenza naturale del 31 dicembre fino alla prima metà del prossimo anno.
E’ possibile che il “tesoretto” confluisca come emendamento del governo in legge di Bilancio, oppure sia oggetto di un provvedimento ad hoc. Nel frattempo da domani, venerdì, la Commissione Bilancio della Camera dovrebbe avviare la discussione sui circa 900 emendamenti segnalati dai gruppi e iniziare a 'sfrondare' le proposte di modifica sul tavolo procedendo con bocciature e accantonamenti. Un lavoro che approderebbe alle votazioni da lunedì.
La legge di bilancio deve essere approvata dal Parlamento entro il 31 dicembre ma i tempi sono talmente stretti che, di fatto, il testo potrà essere modificato solo alla Camera in prima lettura mentre il Senato dovrà limitarsi ad intervenire sul dl Ristori che procede in parallelo.
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