Questa mattina, Agostino Miozzo si è presentato alla Commissioni Istruzione e Sanità del Senato sull'impatto della Didattica Digitale Integrata sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti. Durante l'audizione, il coordinatore del Cts ha esposto alcuni aspetti legati alla necessità di contenimento del contagio da coronavirus. Il focus sono state le scuole, uno degli ambienti che sono finiti maggiormente nell'occhio del ciclone in questi mesi. Agostino Miozzo ha risposto a numerose domande e si è espresso anche sull'annosa questione del presunto pericolo per la salute dei bambini nell'indossare le mascherine per lunghe ore anche a scuola. Soprattutto, il coordinatore si è espresso sulle presunte irregolarità delle mascherine distribuite agli studenti.
"Noi abbiamo all'interno del comitato due importanti pediatri e sostengono che non ci sono evidenze di danno dall'uso della mascherina per i bambini. Altra cosa è immaginare il fastidio e il disagio di indossare la mascherina per un bambino della scuola elementare", ha spiegato Agostino Miozzo, cercando di tranquilizzare i genitori preoccupati per la salute dei loro figli. In più di un'occasione, infatti, si è alzato il coro delle proteste per l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale anche a scuola durante le lezioni. Le mamme e i papà si sono spesso ribellati a questa imposizione, smentita da numerosi medici che hanno sempre cercato di rasserenare sull'assenza di evidenze pericolose nell'utilizzo delle mascherine da parte dei più piccoli. Ma il coordinatore ha affrontato anche il problema di presunte mascherine non conformi: "Se ci sono evidenze di mascherine non corrette io suggerisco sempre di fare denuncia e di rivolgersi al commissario Arcuri che è la persona responsabile della definizione e delle scelte che sono state fatte sulla base degli incarichi a ditte che si sono riconvertite per la produzione di mascherine. Noi come comitato non abbiamo avuto e continuiamo a non averne competenza".
L'argomento è stato trattato nella puntata di ieri da Striscia la notizia, il programma di Antonio Ricci in onda su Canale5. Da settembre, infatti, sono state tantissime le segnalazioni giunte alla redazione per mascherine realizzate negli stabilimenti Fiat di Mirafiori e distribuite nelle scuole italiane con il logo della presidenza del Consiglio dei ministri. I dubbi sollevati sono stati sull'odore e la consistenza dei dispositivi e così Striscia la notizia ha fatto analizzare le mascherine da un laboratorio. "Nei due lotti i test hanno rivelato una capacità di filtrazione rispettivamente del 67% e del 77%, decisamente inferiore quindi al 95% previsto dalla legge. Anche il coefficiente di respirabilità è risultato anomalo con un valore di 52,6 Pa/cm², dato che per legge deve essere inferiore a 40 Pa/cm²", si legge nel comunicato diffuso dal programma. L'altra anomalia segnalata da Striscia la notizia riguarda l'aspetto della validazione delle mascherine, "garantita dall'Istituto Superiore di Sanità alle mascherine messe in commercio. Il motivo? L'ente non effettua test aggiuntivi e concede la sua certificazione solo sulla base dei documenti che le aziende stesse inviano".
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