Nessun soccorso al governo guidato da Giuseppe Conte: Silvio Berlusconi lo sottolinea nuovamente e allontana tutte le voci su un possibile accordo dietro le quinte per entrare all'interno dell'attuale maggioranza giallorossa. Ma qualche retroscenista sui giornali continua a ipotizzare l'aiutino di Forza Italia a questo esecutivo, soprattutto alla luce delle recenti liti che si sono consumate tra il presidente del Consiglio e Matteo Renzi: Italia Viva è stata durissima e si è schierata contro l'idea di partorire l'ennesima task force per la gestione dei fondi europei che arriveranno dal Recovery Fund. Ieri al Senato si rischiava di non avere la maggioranza dei voti, ma alla fine è stato dato il via libera alla risoluzione sul Mes. "Se fossero mancati i voti avremmo aiutato il governo? Lo escludo. I nostri voti sono a disposizione per aiutare il Paese, non per aiutare una maggioranza prigioniera delle sue difficoltà e delle sue contraddizioni", ha chiarito il Cav.
La poltrona del presidente del Consiglio rischia seriamente di saltare: la crisi sembra essere solamente posticipata. Secondo "autorevolissime indiscrezioni parlamentari", si legge su Affari italiani, i renziani sarebbero intenzionati a chiedere una verifica di governo a gennaio 2021. E a quel punto potrebbe venire giù tutto. Il leader di Fi evidenzia che l'esecutivo non durerebbe un giorno più se si dovesse spaccare su un tema così strategico: "Nel merito se la governance e i contenuti del progetto italiano per l'utilizzo del Recovery Fund fossero modificati e condivisi con l'opposizione, lo potremmo sostenere. Ma oggi siamo molto lontani da questo".
"Il Mes a favore delle banche tedesche"
In tal senso ha consigliato all'avvocato di riunire intorno a un tavolo le migliori menti del Paese del mondo della politica, dell'impresa, del lavoro, della cultura, della scienza e dell'Università. Così vi saranno i presupposti fondamentali per dare vita a un "progetto serio, che serva davvero a far ripartire l'Italia e non – come quello fin qui fatto circolare – ad accontentare gli umori dei settori più incerti della maggioranza". Ora la priorità è concentrarsi sulle grandi infrastrutture, "comprese quelle digitali, delle quali larghe parti del Paese sono ancora carenti".
Berlusconi, nell'intervista rilasciata a La Stampa, ha rivendicato l'appartenenza al Partito popolare europeo poiché garantisce la riconoscenza dell'identità cristiana, liberale ed europeista di Forza Italia. Tuttavia sul Meccanismo europeo di stabilità ha espresso parere contrario, ribadendo la tesi del vice Antonio Tajani secondo cui il nuovo fondo salva-Stati avvantaggerà solo le banche tedesche: "Credo che l'analisi di Antonio Tajani – che è un convinto europeista come me – sia assolutamente ineccepibile e del resto mi risulta che sia condivisa da non pochi esponenti del mondo bancario italiano". Seppur con qualche miglioramente rispetto al 2012, l'attuale Mes non evita la penalizzazione delle banche italiane rispetto alla concorrenza "in assenza di un sistema europeo di garanzia dei prestiti come quello proposto da Mario Draghi fin dal 2015". Pertanto lo reputa lontano dall'essere considerato uno strumento accettabile per l'Italia. "Ben altra cosa ovviamente è il Mes sanitario, che noi chiediamo con forza di utilizzare e che incredibilmente finora il governo ha rifiutato per il veto dei Cinque Stelle", ha aggiunto Berlusconi.
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