ROMA – "Una decisione inevitabile". Piero Bucchi aveva capito da tempo che la situazione era grave, sperava nel colpo di coda in grado di risolvere tutto e consentire alla Roma del basket di andare avanti ancora una volta. Stavolta invece il patron della Virtus Claudio Toti ha detto basta, il grande basket perde la capitale: "C'è una profonda amarezza – ha detto il coach emiliano a Retesport il giorno dopo l'annuncio della Virtus di ritirarsi dal campionato di serie A – ma era impossibile andare avanti. Le condizioni di lavoro erano proibitive da mesi, penso che la decisione fosse già nell'aria da tempo, credo che ormai fosse inevitabile, perché raddrizzare questa situazione sarebbe stato molto oneroso".
"E' stato un lento declino"
"La famiglia Toti dopo 20 anni ha deciso di interrompere questa avventura – ha proseguito il tecnico – Il dispiacere è enorme, i Toti hanno fatto tanto per questa squadra, ma in questo momento la Virtus necessitava di un investimento molto importante. C'è grande rammarico, c'è tanta sofferenza in questa decisione, anche da parte della famiglia Toti, che ha fatto grandi sacrifici in questi anni e sono convinto che non avrebbe voluto arrivare a questo punto". Bucchi ha raccontato anche le condizioni gravi della Virtus delle ultime settimane: "Negli ultimi 2 mesi i giocatori si allenavano a singhiozzo, alcuni non venivano neanche in palestra, la situazione era già molto difficile, abbiamo vinto delle gare allenandoci pochissimo, è stato un lento declino".
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"Le istituzioni ci hanno abbandonato"
"Evidentemente le promesse che la famiglia Toti aveva ricevuto dalle istituzioni e da coloro che avevano promesso l'eventuale affiancamento non sono state mantenute – prosegue Bucchi -. Si sono ritrovati soli e non ce l'hanno fatta. Quando finisce una storia come questa, quando una società di questo livello esce dal panorama cestistico di serie A, è un vero peccato: dietro a tutto questo c'è stata tanta indifferenza da parte delle istituzioni, ma oggi prevale il rammarico, il dispiacere, rivolto anche ai ragazzi con cui ho condiviso condizioni di lavoro molto difficili. La Virtus è stata abbandonata dalle istituzioni – ha concluso -, è veramente un momento triste. Ho la morte nel cuore, per chi fa sport a questo livello, perché dietro questo lavoro c'è tantissima passione. Un saluto affettuoso ai tifosi della Virtus, comprendo il loro dispiacere, li ringrazio per gli sforzi che hanno fatto in questi anni". La squadra che nel suo palmares vanta anche uno scudetto e una coppa Campioni, ripartirà dalla Promozione laziale.
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