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Via libera alla Camera al decreto Sicurezza che riscrive le norme di Salvini sui migranti

Via libera dell'Aula della Camera al dl Sicurezza. Il testo, approvato con 279 voti a favore, 232 contrari e nove astenuti, passa al Senato. Il decreto modifica il cuore delle norme dei decreti Salvini in tema di migranti e introduce il Daspo per i violenti della movida. Il testo la scorsa settimana ha incassato la fiducia chiesta dal Governo e ora, con la votazione finale, compie il primo passo parlamentare verso la conversione in legge.

Il dl passa in seconda lettura in Senato. Deve essere approvato definitivamente dal Parlamento entro il 20 dicembre, pena la decadenza. Forti proteste dai banchi della Lega che hanno esposto cartelli al grido 'Vergogna'. La scorsa settimana l'opposizione ha cercato di rallentare l'iter del decreto con un lungo ostruzionismo sugli ordini del giorno. Il centrodestra, che lo ha ribattezzatto decreto 'clandestini', promette battaglia anche in Senato. Anche Fdi e Forza Italia sono contrarie alle nuove norme volute dalla maggioranza Pd, Leu e M5s che sostiene il Governo Conte-bis.

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Alessanda Ziniti


Dopo aver superato il primo scoglio della fiducia alla Camera, e aver incassato il voto finale di Montecitorio, il decreto si avvia verso la conversione in legge, che deve avvenire entro il 20 dicembre, pena la decadenza. L'ultimo passaggio toccherà al Senato. Il provvedimento è fortemente osteggiato dal centrodestra, in particolar modo dalla Lega. Il decreto ha visto la luce a fine ottobre, subendo alcune modifiche durante l'esame in commissione. Diverse le novità: niente più multe milionarie alle Ong, viene ampliato il sistema di accoglienza, con l'introduzione del regime di protezione speciale, e viene eliminato il tetto massimo di ingressi per motivi di lavoro, legato al decreto flussi. Ecco i punti del decreto:

Stop multe alle Ong e confisca delle navi

Si allenta la stretta sulle Ong. Il decreto infatti cancella le multe salate alle navi che violano il divieto di ingresso, transito o sosta nelle acque territoriali italiane e viene eliminata la confisca ed eventuale distruzione dell'imbarcazione. Il "divieto di navigazione" non opera nel caso in cui si svolgano attivita' di soccorso, immediatamente comunicate alle autorita' italiane e dello Stato di bandiera. L'inosservanza del divieto o del limite di navigazione comporta una sanzione da 10 mila a 50 mila euro. Il decreto Sicurezza del governo gialloverde prevedeva che in caso di violazione del divieto di ingresso, transito o sosta in acque territoriali italiane si applicasse al comandante della nave la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 150.000 a 1.000.000 euro (con estensione della responsabilita' solidale all'armatore della nave). Inoltre, prevedeva che fosse sempre disposta la confisca della nave utilizzata per commettere la violazione, procedendosi immediatamente a sequestro cautelare.

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Stop al tetto massimo delle quote

il decreto interviene sulle previsioni del Testo unico immigrazione sui flussi di ingresso di stranieri non appartenenti all'Unione europea per motivi di lavoro, subordinato o autonomo. Le nuove norme dispongono che in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale, il presidente del Consiglio possa provvedere in via transitoria, con proprio decreto. Sono quindi soppressi il termine del 30 novembre di ciascun anno e il limite delle quote stabilite nell'ultimo decreto emanato, attualmente previsti.

Permesso di soggiorno, regole chiare su rifiuto e revoca

Una delle novità introdotte dal decreto Migranti riguarda il rifiuto o la revoca del permesso di soggiorno. Con le nuove norme viene meno l'ambito di discrezionalità nella valutazione dei "seri motivi", attribuita al Questore. Viene fatto salvo il rispetto degli obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano.

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Alessandra Ziniti


Permessi di lavoro

E' prevista la conversione in permesso per motivi di lavoro dei permessi di soggiorno concessi per motivi come la protezione speciale o la calamità.

Meno poteri al Viminale

Viene eliminata l'attribuzione in capo al ministro dell'Interno della competenza a limitare o vietare l'ingresso, il transito, la sosta di navi nel mare territoriale per motivi di sicurezza pubblica o di contrasto di violazioni delle leggi sull'immigrazione.

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di

Alessanda Ziniti


No espulsione a chi rischia persecuzioni

L'orientamento sessuale e l'identita' di genere rientrano tra i motivi per cui non puo' essere disposta l'espulsione.

Protezione speciale

Passa da uno a due anni la durata del permesso di soggiorno per protezione speciale rilasciato, a determinate condizioni, a coloro cui e' stata respinta la domanda di protezione internazionale, ma ricorrano le condizioni che vietano l'espulsione quali il rischio di persecuzione o di tortura.

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Accoglienza

Il decreto modifica nuovamente le norme sul sistema di accoglienza. Dopo l'eliminazione dello Sprar (Sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati), attraverso i decreti Salvini, e l'istituzione del Siproimi, arriva ora il Sistema di accoglienza e integrazione-Sai. La principale novità è l'ampliamento della platea dei potenziali beneficiari.

Cittadinanza, tempi più brevi

Viene fissato in 24 mesi prorogabili fino a 36 (in luogo degli attuali 48 mesi) il termine massimo per la conclusione dei procedimenti di riconoscimento della cittadinanza per matrimonio e per naturalizzazione.

Pene severe per i cellulari in carcere

Viene introdotto l'articolo 391-ter nel codice penale che punisce con la reclusione da 1 a 4 anni chiunque mette a disposizione di un detenuto un apparecchio telefonico.

Daspo per la movida

Il decreto inasprisce il cosiddetto 'Daspo urbano': il Questore puo' applicare il divieto di accesso ai locali pubblici, nonche' a strutture scolastiche e universitarie, anche nei confronti dei soggetti che non abbiano ancora una condanna definitiva ma abbiano riportato una o piu' denunce, negli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Quanto alla movida violenta, rispetto alla cosiddetta 'norma Willy' – così chiamata dopo l'uccisione di Willy Duarte a Colleferro – si inaspriscono le pene per i soggetti coinvolti in risse. Stretta anche sul web: scatta l'oscuramento per i siti utilizzati per reati in materia di stupefacenti.

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