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Un catamarano contro i bracconieri del Mediterraneo

"Prua al mare! Difendi, conserva, proteggi". Ecco il mantra dei volontari della Sea Shepherd che combattono la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata. A presidiare l’arcipelago delle isole Eolie, c’è la Conrad, il nuovo catamarano di 17 metri capace di ospitare un equipaggio di quattordici persone, che guarda “alla luce augusta di memorie eterne” come direbbe, appunto, lo scrittore Joseph Conrad. A bordo, le telecamere che illuminano ogni “oscurità incombente” per combattere gli innumerevoli crimini che ancora affliggono il mare e portare gli occhi della giustizia dove ancora essa non arriva.
L'intervista

"Aiutatemi a salvare i pesci con il mio museo sotto il mare"

di

Laura Montanari


“Per me è un grande onore poter difendere il nostro Mar Mediterraneo con una nuova imbarcazione donata da Jane Patterson e da Sebastiano Cossia Castiglioni, un imprenditore illuminato e una persona che mi ha insegnato che i sogni si possono realizzare, credendoci e impegnandosi senza compromessi” racconta Andrea Morello, presidente Sea Shepherd Italia.

Sea Shepherd: "A bordo della Conrad contro pesca illegale e inquinamento"

La Conrad prende il mare per adempiere all’Operazione SISO, una missione di Sea Shepherd Italia, in memoria di Siso, il giovane Capodoglio, morto nel 2017 dopo essere rimasto impigliato in una rete illegale. L’operazione ha l’obiettivo di proteggere l’ecosistema delle isole Eolie, quest’anno volta a contrastare l’utilizzo dei FAD (Fishing Aggregating Devices) illegali, un sistema di pesca conosciuto anche come cannizzo. I cannizzi vengono utilizzati per la cattura delle lampughe, ma sono responsabili anche della morte e del ferimento delle tartarughe marine, tra cui la Caretta caretta al limite dell'estinzione nelle acque italiane, e della cattura di pesci spada e ricciole giovanissimi.
Tecnologia

La pesca selvaggia? Si ferma con il riconoscimento facciale

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Non solo, questo sistema è responsabile del maggiore inquinamento da plastica creato dalla pesca illegale. Pescatori provenienti da flotte limitrofe e industriali, che calano FAD di polietilene a centinaia e centinaia (superando quindi i 20 consentiti dall’ordinanza locale e violando le norme di biodegradabilità), contribuiscono allo svuotamento e all’uccisione del Mare, penalizzando l’economia della piccola pesca artigianale. Secondo studi recenti, la presenza di FAD illeciti è di dimensioni inimmaginabili: 10.000 FAD illegali nel sud Tirreno con, stimati, 20.000 km di polipropilene e centinaia di migliaia di bottiglie e taniche di plastica. E’ incredibile: 1.596.518 FAD e 5.398.500 bottiglie e taniche di plastica sono stati riversati nel Mediterraneo dal 1961 al 2017.

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di

Daniele Mastrogiacomo


Il numero di pescherecci sul pianeta è di 4 milioni e 600 mila, in base ai dati FAO (Nazioni Unite), e solo l’Asia detiene il 75% della flotta globale. La flotta cinese è rimasta ferma per il lockdown, ma non i mega-pescherecci e nemmeno i bracconieri nel Mar Mediterraneo. “Entro i prossimi vent’anni ci saranno un milione di pescherecci in più, nonostante la segnalazione delle Nazioni Unite in cui dichiara che quasi il 90% degli stock ittici mondiali sono esauriti e che le flotte europee di pescherecci sono in totale declino” spiega Morello.

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Una follia che va fermata. Perche?, come dice il fondatore della Sea Shepherd, Capitano Paul Watson, “la terra è un’astronave, i sistemi ecologici ci forniscono il sistema di aereazione, l’ossigeno, regolano la temperatura e ci portano il cibo. Noi siamo passeggeri e stiamo uccidendo l’equipaggio che ci mantiene in vita.”

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I volontari di Sea Shepherd non temono ostacoli. A ottobre, a nord ovest di Alicudi, l’equipaggio ha incontrato centinaia di FAD illegali. Le operazioni di recupero sono continuate dall’alba al tramonto senza arrestarsi, attirando l'attenzione di un peschereccio che ha cercato di ostacolare il lavoro del team senza successo. Si è poi avvicinato alla Conrad, colpendola intenzionalmente più volte e minacciando di morte l’equipaggio.

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Ma niente panico. La prua continuerà a solcare il mare sventolando il “Jolli Roger”, la bandiera nera con il teschio bianco e il tridente incrociato con il bastone da pastore. Armata di passione e determinazione sarà a disposizione di ogni abitante del Mare, in sua difesa e conservazione. “Non ci fermeremo” dice Morello “fino a quando non avremo eliminato ogni singolo FAD illegale, palangaro illegale e ogni minaccia per la vita del nostro mare.”Original Article

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