Ormai è scontro totale fra Laura Boldrini e Matteo Salvini. Il leader della Lega ha replicato in modo ironico all'ex presidente della Camera che nei giorni scorsi, in un'intervista al Corriere della Sera, aveva annunciato un'azione civile contro l'ex ministro dell'Interno al Tribunale di Milano. Ieri sui suoi social, infatti, Salvini ha pubblicato un'effige della Boldrini con didascalia a commento: "Davvero una priorità per il Paese! Anche nei giorni di festa, sempre e comunque: #colpadisalvini". Il leader della Lega, come ha raccontato il Corriere, avrebbe voluto intervenire anche in maniera più decisa contro l'esponente del Pd ma molti di quelli a lui vicini gli hanno suggerito di lasciar cadere la cosa "prima di offrire di nuovo il fianco a Boldrini".
Davvero una priorità per il Paese! Anche nei giorni di festa, sempre e comunque: #colpadisalvini
Pubblicato da Matteo Salvini su Martedì 8 dicembre 2020
L'ex presidente della Camera aveva annunciato la causa contro Salvini che, a suo dire, si sarebbe reso responsabile di "una campagna d'odio senza precedenti". La Boldrini aveva spiegato che "hanno attribuito indirettamente a me la colpa degli omicidi più efferati perpetuati dagli immigrati come quelli di Desirée Mariottini e Pamela Mastropietro". Una strategia nata, secondo l'esponente dem, "quando la Lega era al 4% e Salvini per risollevarne le sorti decise di scagliarsi contro i migranti e aveva bisogno di un capro espiatorio politico". "Avevo lavorato 15 anni all'Unhcr, l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati. Quindi- ha spiegato ancora la Boldrini- Salvini e la Lega inventano una narrazione distorta del mio pensiero sull'immigrazione. Sostengono che io volevo l'invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un'immigrazione indiscriminata". Conseguenza di ciò è stata che tale tesi è finita con l'essere sintetizzata "con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi, le risorse boldriniane".
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il termine usato dal deputato leghista, Daniele Belotti, pochi giorni fa nel corso di un intervento alla Camera. Il parlamentare aveva definito il nuovo decreto Immigrazione "una boldrinata". Il termine aveva scatentato il putiferio in Aula. Il presidente di turno Ettore Rosato era insorto: "Eviti di offendere". "Non è un'offesa, lo dice il vocabolario", ha subito replica il leghista. Ma il presidente non ci sta: "Lo decido io se è un'offesa". Belotti ha fatto spallucce ed ha prosegueto prima di essere ancora ripreso. Per l'ex portavoce dell'Unhcr, però, quella parola è stato troppo.
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