Il giorno del giudizio è arrivato. Dopo giorni di alta tensione in casa giallorossa, il governo dovrà incassare il "sì", sia a Montecitorio, sia a Palazzo Madama (dove i numeri sono risicati), sulla risoluzione di maggioranza circa l'attivazione del Mes e del Recovery Fund. Doppio passaggio in Parlamento, prima alla Camera e poi al Senato, per approvare il documento. Giuseppe Conte rischia tutto e invita i giallorossi alla coesione.
"Il confronto dialettico tra le forze di maggioranza e interno alle forze di maggioranza è sicuramente un segno di vitalità e di ricchezza. Ma è senz'altro salutare che sia fatto con spirito costruttivo, che non ci faccia disperdere energie, che non ci distragga dagli obiettivi della nostra azione", le parole del presidente del Consiglio. Cha ha dunque aggiunto: "Il governo ha bisogno della massima coesione delle forze di maggioranza per continuare a battersi in Europa e a svolgere il proprio lavoro".
Sono ora in corso le dichiarazioni di voto: se alla Camera la maggioranza giallorossa può stare tranquilla, lo stesso non si può dire per il passaggio (nel pomeriggio) in Senato, dove i ribelli del Movimento 5 Stelle e i renziani di Italia Viva potrebbero giocare un brutto scherzo a Conte e all'intera maggioranza.
Il braccio di ferro tra Renzi e Conte si gioca sulla governance: l'inquilino di Palazzo Chigi non sembra essere intenzionato a fare un passo indietro la nomina dei manager che dovranno gestire i progetti previsti dal piano di aiuti economici, mentre l'ex segretario Piddì spinge per una soluzione diversa. E per un maggior coinvolgimento di Iv stessa. "Sulla governance del Recovery fund non cedo. Non mi sposto di un millimetro. Per cui o fa un passo indietro lui o, se questo strappo alla democrazia finisce in un emendamento della legge di Bilancio, Italia viva non voterà la legge di Bilancio. Attenzione, non è che non votiamo l'emendamento e il resto sì. No, non votiamo tutta la legge di Bilancio. E ovviamente, nello stesso momento, Teresa Bellanova, Elena Bonetti e il sottosegretario Ivan Scalfarotto si dimetterebbero dal governo…", le parole di Renzi riportate dal Corriere della Sera. Dichiarazioni non certo distensive, anzi.
Il testo della risoluzione
Il testo della risoluzione presentato in Aula – in vista del Consiglio europeo di giovedì e venerdì – è frutto della lunga trattativa sfociata ieri nella mediazione raggiunta nella maggioranza per sminare le divisioni interne al Movimento 5 stelle. Il testo è stato sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza, compresa Italia Viva, nonostante i dubbi della compagine renziana.
Sono diversi gli impegni che la maggioranza chiede al governo in sede Ue, suddivisi per capitoli. Questo il testo della risoluzione: "Garantire il rafforzamento della Strategia europea per i vaccini, che permetta lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di vaccini sicuri ed efficaci con un accesso equo e tempestivo per i cittadini europei, nonché a favorire ogni politica coordinata che fornisca una risposta europea comune alla pandemia, con informazioni obiettive sulla diffusione del virus e sugli sforzi efficaci per contenerlo; sostenere l'utilizzo del pieno potenziale della 'Covid-19 Vaccine Global Access Facility (Covax)' per un accesso tempestivo, giusto ed equo ai vaccini in tutti i Paesi e, nel quadro dell'Unione Europea, a promuovere nell'Omc una deroga sulla base dell'accordo di Marrakech per i vaccini anti Covid-19 al regime ordinario dell'Accordo Trips sui brevetti e la proprietà intellettuale, con l'obiettivo di garantire una disponibilità gratuita e universale dei vaccini; esprimere soddisfazione per le azioni coordinate tra Stati membri sul versante della cooperazione nella ricerca medica per i vaccini e la loro distribuzione, volta a garantire un accesso equo e tempestivo per tutti i cittadini europei, evidenziando la disponibilità italiana ad approfondire le modalità del coordinamento sanitario in sede UE attraverso l'esame delle recenti Comunicazioni e delle prossime proposte legislative dalla Commissione; garantire una strategia europea di costante monitoraggio della situazione di emergenza epidemiologica, promuovendo l'utilizzo e l'interoperabilità di strumenti di tracciamento di screening e di misure cautelative anti Covid comuni in ambito Ue, al fine di mantenere in equilibrio le esigenze di tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini, di assistenza alle persone, con quelle di prosecuzione delle attività produttive e di mobilità delle persone all'interno dello spazio Ue, tramite la predisposizione di un Piano pandemico europeo omogeneo tra tutti i paesi membri e l'accelerazione del processo di creazione dell'unione sanitaria europea".
Commenti recenti