La procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati dieci persone, tra cui un ex giocatore del Brescia, la figlia di un allenatore di calcio e un vigile urbano per i video a luci rosse con protagonista una professionista bresciana di 40 anni. Le immagini private inviate a un amico sono a rimbalzare da un cellulare ad un altro fino a diventare virali. Ora le indagini sono state chiuse e sono dieci gli indagati che dovranno rispondere del loro comportamento. Il vigile urbano ha diffuso un video sulla chat di colleghi, come si legge agli atti, è di Pinerolo nel Torinese.
Tre indagati per revenge porn, denunciati da una donna di Brescia
Era stata la donna a sporgere denuncia, all'inizio aveva fatto tre nomi, poi a giugno sul tavolo del pubblico ministero Benedetta Callea era arrivato un elenco di dieci nomi. Lo scorso febbraio la donna aveva scoperto che i video che lei stessa aveva registrato per poi mandarli a un'unica persona erano finiti sul telefonino di migliaia di uomini, anche all'estero. Tanto che la quarantenne aveva ricevuto anche telefonate dal Sudamerica con proposte a sfondo sessuale. Dopo la segnalazione della vittima di revenge porn (reato per il quale è prevista la condanna fino a sei anni e una multa da 5 a 15 euro) sono scattate le indagini della polizia postale. Alla denuncia erano state allegate una serie di schermate di chat in cui le immagini della dottoressa erano state condivise.
Revenge porn a Brescia: donna rischia il lavoro dopo aver denunciato. "Danno d'immagine"
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