AGI – Maniero, Berti, Cabras, per citarne alcuni: sono diversi, si apprende, ad avere preso la parola durante l'assemblea dei deputati M5s per ribadire le critiche alla riforma del Mes. Stiamo abdicando ad una battaglia storica, vogliamo garanzie che in futuro non ci sarà alcuna ratifica, il ‘refrain' degli interventi. Alcuni, sempre a quanto si apprende, sottolineano che M5s è sotto ricatto, altri puntano il dito contro chi ha portato avanti la trattativa.
“Non siamo contro Conte ma contro il Mes”, il ragionamento. Il capogruppo, Crippa, dopo l'intervento del capo politico, Crimi, ha cercato di rasserenare il clima. Stiamo approvando una riforma peggiorata, anche il premier Conte aveva detto che mai avremmo detto sì, il parere del deputato Cabras.
La nuova risoluzione è peggiore della precedente – l'opinione di Maniero – veniamo fortemente penalizzati perché ci fanno firmare alla cieca, stiamo andando contro i nostri ideali. Accuse anche nei confronti del ministro dell'Economia, Gualtieri: e' andato dritto su tutto ciò che noi non volevamo, la tesi. Perché firmare il testo della risoluzione se pensiamo di dire no alla ratifica?, l'interrogativo di altri malpancisti.
Prima dell'assemblea dei deputati si era tenuta una riunione dei senatori il cui capogruppo, Licheri, e il ministro Patuanelli hanno sottolineato che nella risoluzione della maggioranza sono state accolte le richieste M5s. Ma alcuni senatori, come Crucioli e Granato, sono pronti a votare contro il testo, altri ancora ad astenersi.
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