PARIGI – Giocatori e arbitri in ginocchio contro il razzismo. Al Parco dei Principi di Parigi, prima della ripresa della sfida tra il Psg e il Basaksehir (interrotta martedì al 12° minuto dopo che la squadra turca aveva abbandonato per protesta il campo per le frasi offensive del quarto uomo rumeno Sebastian Coltescu nei confronti di un calciatore nero), i 22 calciatori e la squadra arbitrale si sono inginocchiati e hanno alzato il pugno al cielo durante il tradizionale inno della Champions, gesto diventato simbolo contro ogni forma di discriminazione razziale.
Le squadre hanno effettuato il riscaldamento pre-partita con la scritta sulla maglietta "No al razzismo", messaggio comparso anche sul tabellone e sugli spalti. Poi il tradizionale gesto inaugurato dal quarterback dei San Francisco 49ers, Colin Kaepernick, e diventato negli anni sinonimo di denuncia del razzismo. La Uefa ha provveduto dopo i fatti di ieri a designare un nuovo staff arbitrale: a dirigere la gara c'è l'olandese Danny Makkelie (al posto del rumeno Hategan), con lui i guardalinee Mario Diks e Marcin Boniek e il quarto ufficiale di gara Bartosz Frankowski, mentre alla Var sono stati confermati gli italiani Marco Di Bello e Maurizio Mariani. Il match è ripartito direttamente dal 13′, momento in cui era stata interrotta la partita martedì sera.
di
Matteo Pinci
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