“Berlusconi, come sempre, ne sa una più del diavolo”. Sorride divertito l’onorevole del Pd scorrendo i tabulati della Camera che, a metà pomeriggio, restituiscono i nomi dei deputati di centrodestra che hanno deciso di non partecipare al voto sul via libera al Mes inserito nella risoluzione di maggioranza. Nell’elenco dei 16 azzurri che, disobbedendo agli ordini del Cavaliere, hanno preferito disertare l’Aula anziché unirsi a Lega e FdI nella bocciatura del documento giallorosso c’è pure lei: la fidanzata del Capo. Marta Fascina, con l’accento sulla “i” se non volete farla arrabbiare: la giovane e affascinante parlamentare che da almeno nove mesi ha preso il posto di Francesca Pascale nel cuore dell’ex premier.
Distratti dall’ammutinamento annunciato di Brunetta e Polverini, nessuno poteva immaginare che la prima amazzone del berlusconismo militante non si presentasse a Montecitorio per dare esecuzione agli ordini del “suo” presidente. Una scoperta che lascia basiti in tanti, fra gli scranni del palazzo diradati dal distanziamento sociale. Basta infatti che sui tabulati compaia quel nome, Fascina, per scatenare una ridda di ipotesi e illazioni fra chi pensa a una rottura della coppia (“Magari si sono lasciati”) e chi invece a un fantomatico messaggio che il Cavaliere voleva forse spedire agli alleati, innanzitutto, e poi anche ai possibili compagni di viaggio, semmai il governo dovesse cadere. Boatos talmente insistenti da obbligare il gruppo forzista a diramare a stretto giro una nota stampa per precisare che “oltre a Brunetta Polverini, non ci sono altri deputati di Forza Italia a non aver partecipato al voto per ragioni politiche. Le altre assenze registrate questa mattina erano preannunciate e giustificate per motivi di salute o personali".
Nessun retroscena, né retropensiero, dunque. Se la bella Marta non era in Parlamento non dipende certo dalla fine di un amore né dalla dissimulazione di Berlusconi: costretto a dire no alla maggioranza per far contenti Salvini e Meloni, ma in realtà più propenso a seguire le colombe trainate da Gianni Letta sulla strada giallorossa. No. Niente di tutto questo. “Sono mesi che Fascina non partecipa ai lavori d’aula”, conferma un collega per fugare ogni dubbio, “ormai non fa un passo senza il Cavaliere, lo segue come un’ombra”. E siccome Berlusconi dovrebbe essere ancora nella villa di Marina a Valbonne, è probabile che sia lì anche lei.
Ma il tam tam alla Camera è impazzito e non si ferma. Deve uscire Fascina in persona per cercare di arginare il mare di voci e congetture. E già questa è una notizia, visto quanto poco ami dichiarare. “La mia assenza non è in alcun modo assimilabile a un dissenso dalla linea politica del presidente Berlusconi e di Forza Italia”, puntualizza secca. “La mia indisponibilità a partecipare al voto di oggi era nota e comunicata con anticipo al gruppo”. Giallo risolto. Almeno fino al prossimo gossip. Sentimentale e politico.Original Article
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