Ivano Geraci ha 36 anni, una laurea in Economia aziendale conquistata con il massimo dei voti e una casa a Giardinetti, periferia Est della capitale.
Prima, durante e dopo gli studi si è sempre dato da fare e ora è tra i 40 mila candidati in corsa per uno dei 100 posti da netturbino messo in palio da Ama. Effetti dell'emergenza sanitaria: "Il momento storico non è buono. In un altro contesto non avrei preso in considerazione il bando, ma vista la situazione… comunque non mi sono fatto avanti solo a causa della crisi.
Credo che ci sia bisogno di aiutare la città per renderla più decorosa. La mia sarà pure una goccia in mezzo al mare, ma da qualche parte si deve pur cominciare".
Chiaro. E lei da dov'è partito?
"Da una triennale a Tor Vergata e una specialistica a Roma Tre. Ho sempre lavorato. Da studente facevo data entry per Alitalia, poi sono stato assicuratore per le Generali. Dopo la laurea sono passato in American Express.
L'ultimo impiego? In una società che si occupa di turismo".
Un settore azzerato dal Covid.
"Sì, con il coronavirus l'azienda ha chiuso i battenti. Ora sto dando una mano a un amico che ha un'attività di import/export in magazzino.Famiglia? No, sono single. Ma in qualche modo devo pur mandare avanti la casa. Per un periodo mi hanno dato una mano i miei genitori, ho ottenuto la sospensione temporanea del mutuo. Ma ora serve stabilità".
In famiglia glielo avranno fatto notare: per spazzare e svuotare cassonetti non serve una laurea.
"In questa fase è difficile pianificare. Non viviamo tempi normali e sono sicuro di non essere l'unico laureato a essersi fatto avanti. D'altronde non si parla da nessuna altra parte di assunzioni. Io ho soltanto un desiderio: cavarmela da solo, con le mie forze".
Se dovessero assumerla, non finirebbe dietro a una scrivania. Lo sa?
"Certo. E non ho nessun problema.
La scorsa estate, rimasto senza lavoro, l'ho passata in cantiere.
Anche oggi sposto pesi in continuazione in magazzino. Davvero, non c'è nessun problema a fare un lavoro più fisico".
Un anno fa 20 netturbini laureati di Ama sono stati premiati e inseriti in un percorso di crescita all'interno della municipalizzata.
"Indipendentemente dal tipo di lavoro, l'obiettivo non deve mai cambiare: bisogna sempre migliorarsi e provare a crescere. Io la penso così".
E i suoi amici? Hanno tentato anche loro la carta Ama?
"Nel mio gruppo, saremo una quindicina di amici, per fortuna nessuno ha risentito degli effetti della pandemia. Solo io (la risata è amara, ndr) sono stato colpito così gravemente. Diciamo che almeno a livello statistico è andata bene così.
Ma non mi piace lamentarmi, per questo ho presentato la domanda per Ama".
Anche per il concorsone del Comune?
"Sì, certo. Ho risposto al bando per un posto da funzionario amministrativo. Quando si cerca un lavoro, si tentano sempre più strade contemporaneamente. Ho anche partecipato alla procedura per un posto all'Asl Roma 1 partita lo scorso marzo, durante il lockdown. Ma i concorsi sono tutti bloccati dal Covid. Speriamo che questa situazione finisca presto".
Vale anche per Ama. Parlava di decoro. A Giardinetti come va?
"Dove c'è la raccolta porta a porta non ci sono problemi, altrove è più sporco. Che dire… spero di poter dare presto una mano anche io".Original Article
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