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La Lazio rifà la storia, ma che sofferenza

Vent'anni fa Simone Inzaghi era il centravanti di una Lazio appena scudettata che aveva in squadra gente del calibro di Mihajlovic, Simeone, Nesta, Stankovic e Veron. Fu l'ultima squadra biancoceleste a superare il primo turno della Champions.

Oggi Simone Inzaghi è l'allenatore della Lazio che, dopo una lunga trafila nelle giovanili, dall'aprile 2016 ha riscritto la storia del club: tre trofei messi in bacheca e parecchi record societari come il maggior numero di vittorie in campionato. In più ha portato il gruppo a lottare per lo scudetto, un gruppo che è poi riuscito a tornare nella Coppa europea più prestigiosa che non giocava dal 2007. Ieri il nuovo traguardo storico, a coronamento di quattro anni e mezzo di lavoro: la conquista degli ottavi senza sconfitte al passivo. E con un Ciro Immobile in grande spolvero, cinque gol in 4 gare giocate nel girone di Champions che lo pone tra i migliori bomber del torneo. Ma il traguardo è arrivato con grande affanno (la traversa nel finale di De Ketelaere avrebbe capovolto le sorti della sfida e qualificato il Bruges) e ciò evidenzia il grande difetto di questa squadra: troppa tensione e frenesia oltre che insicurezza nel momento in cui arriva vicina a un obiettivo importante.

L'ultima partita del girone consentiva due risultati su tre contro il Bruges per ottenere la qualificazione. Alla vigilia Inzaghi aveva ripetuto come un mantra che bisognava evitare calcoli e infatti la Lazio ha preso subito in mano la gara, segnando dopo 12 minuti con Correa, già in gol in casa dei belgi lo scorso 28 ottobre. Nessuno smarrimento dopo che Vormer ha trovato l'immediato pareggio che avrebbe potuto cambiare il volto della partita. È bastata una progressione in area di Immobile per costringere Mata a un intervento goffo e portare sul dischetto l'attaccante che non ha fallito: sono 9 le partite di fila in gol per Ciro. Una volta si diceva che avesse feeling con la porta solo nel campionato italiano, oggi nessuno lo mette in discussione. Anche quando come successo al 29' della ripresa ha sprecato una buona occasione per chiudere in anticipo la sfida. L'espulsione (tardiva) di Sobol alla fine del primo tempo sembrava aver archiviato la pratica, poi quel gol incassato da Vanaken ha negato la vittoria e messo paura ai laziali. Salvati dalla traversa nel recupero.

Qualificazione prestigiosa, ma anche redditizia dal punto di vista economico: già 45 i milioni piovuti nelle casse del club con l'approdo agli ottavi. Senza contare il market pool, ovvero quanto arriverà dai diritti televisivi in base al percorso futuro.

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