“REAZIONI allergiche al vaccino anti-Covid? Fortunatamente i due soggetti inglesi ora stanno bene. Ma servono linee guida molto chiare per continuare la vaccinazione in tutta sicurezza” raccomanda l’immunologa Antonella Viola, direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica e docente all’università di Padova.
Professoressa Viola, le autorità sanitarie britanniche avvisano che chi soffre di “allergie significative” di lunga data dovrebbe per ora rinunciare al vaccino Pfizer/BioNTech…
"Sì, però qui non stiamo parlando di persone che hanno un’allergia lieve, tipo la rinite allergica o le allergie primaverili. Ma di persone che hanno avuto una reazione di anafilassi sistemica, ovvero quel tipo di allergie che in genere si scatenano in risposta ai farmaci o ad alcuni alimenti. In questi casi di anafilassi sistemica, la risposta non è localizzata – come avviene nella rinite allergica, dove la reazione riguarda il naso che cola o gli occhi che bruciano – ma è tutto il corpo che reagisce, andando a causare un’attivazione della risposta immunitaria generalizzata. Se una persona ha una forte predisposizione alle allergie ai farmaci o alle allergie alimentari, e quindi può sviluppare delle reazioni di tipo anafilattico, è possibile che un nuovo farmaco o un vaccino – e quindi una stimolazione del sistema infiammatorio – possa dargli una reazione di questo tipo. Certo, queste reazioni allergiche non si erano mai verificate nella fase 2 e fase 3 della sperimentazione. Probabilmente perché i volontari per quelle due fasi erano già stati selezionati escludendo gli allergici".
di
Viola Giannoli
Adesso invece bisogna applicare il vaccino non più a un gruppo selezionato di soggetti sani, ma a tutti: o comunque a tutto il personale sanitario…
"Esatto, e questo è un grosso problema. Perché in questo momento bisogna iniziare ad allargare a tutta una serie di categorie di persone che hanno anche altre patologie. Pensiamo ad esempio alle malattie autoimmuni: cosa si fa con questi pazienti? O alle persone trapiantate: cosa si fa con loro? E con le persone allergiche? Servono delle linee guida molto chiare in questo momento per capire a chi può essere somministrato questo vaccino. Io ricevo di continuo domande di questo tipo e devo ripetere: “Non lo sappiamo”, perché non c’è ancora una storia sufficiente. Mentre col vaccino dell’influenza si è potuto arrivare a una conclusione – per cui oggi lo si può consigliare anche alle persone che soffrono di malattie autoimmuni e ai trapiantati – in questo caso non me la sentirei di dire “sì” o “no”. Dobbiamo andarci cauti. Sappiamo che nelle persone che non hanno problemi, il vaccino causa comunque una forte risposta infiammatoria. Questo va detto: è un vaccino che attiva molto il sistema immunitario, e funziona per questo. In molti pazienti si avrà la febbre, in una buona parte di pazienti si avrà stanchezza, dolori muscolari…"
di
Michele Bocci
Questo come effetto del vaccino in sé?
"Sì, come effetto del vaccino. Per il vaccino Pfizer, l’unico approvato finora, c’è un 3,7% di persone che alla prima dose ha una febbre dai 38 gradi in su, e con la seconda dose arriviamo intorno al 16%. Sono numeri importanti, ma va detto che sono tutti effetti transienti, nel senso può venirle una febbre che dopo un paio di giorni le passa. Quindi non c’è niente di drammatico. Ma vuol dire che è un vaccino che attiva molto il sistema immunitario…"
Come mai questo vaccino con l’RNA messaggero genera una così forte risposta infiammatoria?
"Non è che i vaccini che ci facciamo di solito e che non ci fanno venire la febbre non stimolino il sistema immunitario. Ma questo è un vaccino che causa una forte infiammazione per come è concepito. L’RNA, di per sé, è un forte attivatore dell’infiammazione. È una molecola infiammatoria perché la presenza di RNA libero, all’esterno delle nostre cellule, viene riconosciuta dal nostro corpo come un segnale di pericolo: può significare infatti che delle cellule si sono rotte, oppure che c’è un virus. C’è anche chi sostiene che le particelle lipidiche usate nel vaccino potrebbero contribuire all’infiammazione, anche se mi sembra strano: di solito le particelle lipidiche non hanno proprietà infiammatorie".
Cosa rischia con il vaccino chi ha queste allergie serie?
"Il rischio è quello di uno shock anafilattico, come può capitare ad esempio a chi ha un’allergia alimentare e mangia qualcosa che è stato contaminato dall’alimento a cui è allergico. Per questo bisogna andarci cauti. Ma senza allarmismi, perché comunque i vaccini si iniettano sempre sotto controllo medico. Ad esempio quando andiamo a vaccinarci ci dicono di stare lì una mezz’oretta per vedere se si verifica uno shock anafilattico, perché il rischio, per tutti, è quello di una risposta esagerata del sistema immunitario. Per fortuna i due soggetti vaccinati in Inghilterra stanno bene, è comunque opportuno per ora escludere dalla vaccinazione le persone che hanno queste allergie gravi da anafilassi sistemica".
Quale potrebbe essere la soluzione anti-Covid per chi ha questo tipo di allergie?
"Dei vaccini che attivano meno l’infiammazione. Questa sarà la vera scommessa. Noi avremo alla fine una serie di vaccini, e non saranno tutti uguali, perché concepiti in modo completamente diverso. Il vaccino Pfizer è basato, come abbiamo detto, sullo RNA messaggero, quello di Oxford è un adenovirus. Poi ci sono i vaccini fatti con il virus inattivato, quelli fatti solo con la proteina “spike” del virione… Hanno tutti delle caratteristiche diverse, e molto probabilmente bisognerà scegliere il vaccino più adatto per ogni tipo di soggetto. Ad esempio non si può somministrare un vaccino con virus vivi alle persone che hanno malattie autoimmuni, e che perciò sono sottoposti a terapie immunosoppressive che li rendono più vulnerabili: loro dovranno avere un vaccino con i virus inattivati. Bisognerà poi decidere quali di questi vaccini anti-Covid che alla fine saranno approvati sono i più adatti per i pazienti con autoimmunità, quali sono adatti per i pazienti con allergie gravi, quali per gli anziani, quali per i bambini, quali per le donne in gravidanza. Non dobbiamo avere troppa fretta: questo oggi sarebbe un grave errore".
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