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Enel e Maire Tecnimont, assieme negli Usa per l’idrogeno verde

ROMA – Idrogeno "verde", nasce l'alleanza tra Enel Green Power e Maire Tecnimont, rispettivamente leader mondiale nel settore delle rinnovabili e primario gruppo nelle tecnologie per l'energia e la chimica. Le due società hanno dato vita a una collaborazione che le porterà negli Stati Uniti, dove contano di realizzare impianti per la produzione di idrogeno "senza emissioni di CO2". Le sinergie sono presto dette: Maire Tecnimont ci mette l'esperienza nell'impiantistica maturata in giro per il mondo mentre Enel Green Power mette a disposizione le centrali rinnovabili, in particolare eoliche, che ha sviluppato negli Stati Uniti.
Non a caso, Maire Tecnimont ha firmato l'accordo attraverso NextChem, la controllata dedicata alle tecnologie per la transizione energetica. L'obiettivo è proprio quello di contribuire al passaggio del settore energetico a una economia che sia totalmente priva di emissioni di anidride carbonica. Entro il 2050, secondo il parere degli esperti, la tecnologia dell'idrogeno dovrebbe coprire almeno il 25% della domanda dei settori dell'energia e dei trasporti, in particolare navale. Cosa non da poco, quest'ultima, visto che per il 90% le merci nel mondo si spostano via mare.
L'obiettivo è arrivarci anche prima. Per questo si stanno moltiplicando i progetti nel settore dell'idrogeno verde e in parte blu, quello che utilizza la CO2 catturata e riutilizzata per la produzione di idrogeno.
Il progetto allo studio tra Enel Green Power e Maire Tecnimont dovrebbe essere operativo già nel 2023: l'impianto utilizzerà l'energia rinnovabile generata da uno degli impianti solari di Egp negli Stati Uniti per produrre l'idrogeno verde che servirà a soddisfare la domanda di energia di una bioraffineria.
Un percorso su cui Enel si è avviata di recente ma che ha già avuto alcuni sviluppi significativi: settimana scorsa ha annunciata un'alleanza con Eni in Italia: assieme realizzeranno due elettrolizzatori da 10 megawatt che serviranno ad alimentare i bisogni energetici di due raffinerie del gruppo Eni. Saranno impianti pilota, entrambi pronti entro la fine del 2023, che serviranno da modello per altri interventi. E potranno così partecipare alla richiesta di fondi europei destinati proprio alla transizione energetica.Original Article

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