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Ecco la data per il primo vaccino in Italia. Ma c’è già un mistero sui numeri

Circa 1500 punti di somministrazione aperti 7 giorni su 7 in grado di fare 6 iniezioni all'ora e in 5 giorni della settimana il tutto sarà garantito presso il domicilio di chi non può muoversi. L'obiettivo per il nostro Paese è ambizioso: sottoporre al vaccino 30 milioni di persone in 7 mesi. E si vogliono anticipare i tempi inizialmente previsti, anche di due settimane, per l'avvio delle vaccinazioni contro il Coronavirus. In Italia si potrebbe partire venerdì 15 gennaio 2021 e non più alla fine del mese. Dipende comunque dall'agenzia regolatoria europea Ema: si potrà accelerare se autorizzerà Pfizer il 29 dicembre.

Nel piano di Domenico Arcuri potrebbe spuntare una novità: l'idea, al fine di organizzare meglio i servizi, è quella di dare vita a un'applicazione e attivare un numero vedere. I cittadini che vogliono fare il vaccino potranno dunque accedere all'app oppure chiamare un numero verde per fissare un appuntamento per le due somministrazioni. Ma su questo punto le Regioni hanno espresso più di qualche perplessità: da una parte c'è chi teme un intasamento dei call center, dall'altra c'è chi propone di contattare direttamente quei soggetti ritenuti maggiormente a rischio per patologia o per età.

Dubbi sui numeri

A proposito di dubbi, i governatori ne hanno espressi molteplici in merito alla suddivisione delle dosi fatta dalla struttura del commissario straordinario per l'emergenza Covid-19. C'è più di qualcosa che non torna: ad esempio, come fa notare La Repubblica, il Lazio riceverà più fiale della Lombardia nonostante abbia più o meno la metà degli abitanti. La Regione governata da Nicola Zingaretti (con 5,8 milioni di residenti) dovrebbe ricevere 356mila dosi, mentre quella guidata da Attilio Fontana (10,1 milioni di abitanti) solo 308mila. Le incongruenze non sono finite: nelle tabelle dove si indicano i numeri di persone da vaccinare si legge che sono previste 51mila dosi per la Toscana (3,7 milioni di abitanti) e 177mila per l'Emilia-Romagna (4,4 milioni di abitanti).

Nei prossimi giorni Arcuri avvierà due bandi, che dovrebbero concludersi il 4 gennaio, per medici e infermieri e per selezionare le società di somministrazione. Il progetto definisce che le squadre che si occuperanno della vaccinazione saranno composte da 1 medico e 4 infermieri e potranno contare su 1 amministrativo e 2 operatori sociosanitari. Il vaccino di Pfizer, da conservare a -80 gradi, sarà il primo ad arrivare. A gennaio saranno disponibili circa 3,4 milioni di dosi che serviranno a 1,7 milioni di persone (visto che è necessario un richiamo). L'azienda nel corso dell'intero anno dovrebbe fornire 27 milioni di fiale.

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