Anche per ristrutturare la propria abitazione è possibile accendere un mutuo, chiedendo quindi l'anticipo della somma ad un istituto di credito a cui bisognerà restituire la cifra suddivida in rate con interessi, esattamente come accade per l'acquisto di un immobile.
In genere le banche erogano un mutuo ristrutturazione a partire da 30mila euro, mentre per cifre inferiori si ricorre al prestito personale (pure se di fatto quest'ultimo può arrivare fino a 70mila euro). Per quali interventi è possibile richiedere questa specifica forma di finanziamento?
La ristrutturazione per cui è prevista l'erogazione del mutuo, che può riguardare tanto l'interno quanto l'esterno di un'abitazione, può comprendere una serie di interventi distinguibili e ben specifici. Tra questi la manutenzione ordinaria, che in genere riguarda la riparazione, la sostituzione od il rinnovamento delle finiture della struttura abitativa ed i lavori necessari a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici già esistenti. Vi è poi la manutenzione straordinaria, contraddistinta da interventi di miglioramento, correzione o prevenzione per quanto riguarda il funzionamento dell'abitazione (come ad esempio la sostituzione dei sanitari, degli infissi o il rifacimento delle scale) e quelli di rinnovamento o sostituzione di parti anche strutturali degli edifici esistenti. Fanno parte della lista anche gli interventi di restauro e risanamento conservativo e quelli di nuova costruzione.
Mentre per i primi, in genere piccoli interventi, non serve alcun tipo di autorizzazione (per cui non è necessario ottenere alcuna concessione edilizia o versare tributi all'amministrazione comunale), per tutti gli altri lavori di ristrutturazione è prevista la produzione di una specifica documentazione (come il progetto edilizio firmato da un professionista) e il pagamento di spese amministrative.
Ciò premesso, il mutuo ristrutturazione casa concesso da un istituto di credito in genere arriva a coprire fino all'80% del valore finale di mercato che l'immobile acquisirà una volta terminati i lavori. La banca, ovviamente, necessita della documentazione specifica, a seconda degli interventi da effettuare sulla struttura abitativa. Nel caso di interventi di manutenzione ordinaria serve semplicemente un preventivo, effettuato dalla ditta o dal libero professionista abilitato che viene incaricato di dirigere i lavori. Per la manutenzione straordinaria si richiedono, oltre al preventivo di spesa, il progetto dell'intervento e la domanda di autorizzazione edilizia al Comune (o la denuncia di inizio lavori). Per le grandi opere di costruzione o ristrutturazione risultano necessari il preventivo, l'autorizzazione edilizia e la ricevuta di versamento della somma richiesta dal Comune
Nel caso in cui i lavori siano da effettuare su una prima casa sono previste delle agevolazioni fiscali, nello specifico la detrazione Irpef al 19% degli interessi passivi e degli oneri accessori al mutuo (per un massimo di 2582,28 euro). Saranno da rispettare, tuttavia delle condizioni: i lavori dovranno iniziare nei 6 mesi che precedono o che seguono la stipula del mutuo ristrutturazione e l'abitazione dovrà divenire prima casa entro sei mesi dalla conclusione degli interventi.
Per coloro che ristrutturano casa ma non rientrano nei parametri previsti per il Superbonus sono previste altre agevolazioni. In primis il cosiddetto Ecobonus, che viene applicato al fine di migliorare l'efficienza energetica: è ancora confermata la detrazione Irpef nella misura del 65% o 50% , con recupero in 10 anni. Con l'ultima finanziaria è stata introdotta una detrazione del 90% (suddivisa in rate per la durata di 10 anni) per i contribuenti che nel 2020 hanno effettuato dei lavori di rifacimento delle facciate delle proprie abitazioni (Bonus facciate). Vi è poi il Sisma Bonus, detrazione fiscale Irpef di una percentuale delle spese sostenute per lavori edilizi antisismici su abitazioni ed immobili per attività produttive (75%-85% recuperabili in 10 anni). Il Bonus ristrutturazione viene invece riconosciuto per lavori di manutenzione straordinaria (50% recuperabile in 10 anni). Il Bonus mobili ed elettrodomestici, previsto per l'acquisto di arredi o grandi elettrodomestrici di categoria non inferiore ad A+ (A per i forni): si può recuperare il 50% di una spesa complessiva non superiore ai 10mila euro). Prevista anche la detrazione fiscale del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti (cosiddetto Bonus verde). Tutte queste agevolazioni, per le quali si può accendere un mutuo, non prevedono nè la cessione del credito alle banche nè lo sconto immediato in fattura.
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