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Dopo Settis, sarà Maria Luisa Catoni a salire in cattedra per Archeologia alla Normale di Pisa

Contrordine, quella cattedra spetta a lei. Dopo una lunga battaglia legale la professoressa Maria Luisa Catoni ha avuto la meglio sulla Scuola Normale e si prepara ora a entrare in servizio nell’istituto d’eccellenza pisano assumendo il ruolo di docente di Archeologia. Ruolo che, ricoperto da Salvatore Settis fino al 2011, non era più stato assegnato a nessuno ed è quindi rimasto vacante per dieci anni. A rimescolare le carte in tavola la sentenza pronunciata alcune settimane fa dal Consiglio di Stato che, di fatto, ha ribaltato il giudizio espresso dal Tar.
Tutto nasce da un concorso (ribattezzato “concorso dei sospetti” per le polemiche che lo hanno travolto) indetto nel 2017 proprio dalla Normale. Per conquistare l’ambito posto si presentarono in undici candidati, tre dei quali provenienti dall'estero, fra cui anche Roland Smith, titolare della cattedra di Arte e archeologia classica a Oxford e degli scavi di Afrodisia (sito Unesco in Turchia).
La maggior parte dei concorrenti fu esclusa alla prima selezione, ad eccezione di Maria Luisa Catoni (che insegnava all’Imt di Lucca) e di Marco Galli (docente alla Sapienza di Roma), entrambi valutati con il voto di "eccellente". A quel punto qualcosa nel meccanismo si è inceppato tanto che iniziarono ad arrivare lettere anonime che mettevano in dubbio i requisiti della professoressa. La stessa Normale decise di fare dietrofront, firmando un decreto, il 14 marzo 2019, in cui veniva annullato il concorso. Nell'atto era chiaramente scritto che la commissione avrebbe dovuto essere rinominata e che i candidati dovevano essere valutati di nuovo. Motivo? Il sospetto che Catoni non avesse raggiunto il numero minimo di pubblicazioni scientifiche, 24. E che le pubblicazioni presentate non corrispondessero ai criteri richiesti.
La professora decise allora di rivolgersi al Tar della Toscana, il quale però, il 4 dicembre 2019, dichiarò il ricorso “inammissibile”. Fino a che non è ora intervenuto l’ultimo grado della giustizia amministrativa che, con la sua sentenza, ha dato ragione alla docente mettendo definitivamente un punto alla vicenda. «La Scuola Normale prende atto della sentenza del Consiglio di Stato – commenta in una nota l’istituto – e ha avviato la procedura per la chiamata della professoressa Catoni».
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