"SI VEDONO troppe persone che usano male la mascherina: la portano sotto il naso, la tolgono per parlare al telefono o per fumare. Questo è una 'spia' del fatto che troppa gente non ha, ancora oggi, percepito il modello di sicurezza da adottare per limitare i contagi. E questo apre la strada a una terza ondata pandemica". Sono i timori espressi da Silvestro Scotti, segretario nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg), secondo il quale ci sono anche altri elementi che rendono possibile una nuova ripresa della pandemia a gennaio.
Covid: arriva al cervello passando attraverso il naso
di
Claudia Carucci
"La riduzione delle restrizioni – spiega Scotti – dovrebbe portare a una consapevolezza maggiore della popolazione. Ma non vorrei che la speranza di un vaccino a gennaio allenti in qualche modo la tensione. In più, sempre a gennaio, ripartiranno di nuovo le scuole in presenza. Ma se è vero che il problema dei contagi non è nella scuola, è un dato di fatto che è molto difficile controllare i ragazzi all'entrata e all'uscita: gli studenti, tra l'altro, hanno una voglia di socialità compresa e questo può portarli a stare vicini. I contatti tra gli studenti, come sappiamo accade per l'influenza, possono alimentare anche i contagi Covid". Inoltre, "ho l'impressione che molte persone stiano vivendo il passaggio alla zona gialla come una 'liberatoria' e questo in vista delle feste natalizie è un altro rischio. Con tutto questo la terza ondata è assolutamente possibile, anche se non inevitabile", ha concluso Scotti.
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