Su YouTube c’è un video, andato in onda sulla Rai vent’anni fa per la serie Maselli incontra…, in cui Francesco Maselli passeggia per Roma sottobraccio ai suoi amici registi Giuliano Montaldo e Franco Giraldi, scomparso pochi giorni fa. Basta qualche minuto per scoprire la sua grande simpatia, la sua risata irresistibile e un po’ chioccia. Universalmente noto col soprannome di 'Citto', Maselli – che oggi, 9 dicembre, compie novant’anni – è una personalità sfaccettata: un intellettuale (fu a lungo compagno di Goliarda Sapienza) amico di scrittori e artisti, un militante politico della migliore sinistra (da ragazzo, durante l’occupazione nazista di Roma, organizzava il dissenso degli studenti medi), un ottimo regista; anche se da alcuni anni entrato in un – ingiustissimo – cono d’ombra. Il suo nome è tornato fuori, timidamente, in occasione del recente remake degli Indifferenti, di cui Maselli diresse una prima versione nel 1964 con un grande cast (Paulette Goddard, Rod Steiger, Shelley Winters, Claudia Cardinale, Tomas Milian).
Aveva esordito nel cinema affiancando Michelangelo Antonioni come sceneggiatore e aiuto-regista. Il suo esordio nel lungometraggio era stato Gli sbandati (1955), protagonisti alcuni giovani borghesi che, durante l’occupazione nazista, non sanno se unirsi alla resistenza o tenersi al riparo dei propri privilegi. Poi aveva realizzato due film nell’aria dei tempi: La donna del giorno (1956), critica del mondo della moda e della proto società delle apparenze, e I delfini, ritratto poco tenero dei rampolli della ricca borghesia di provincia. Si delineava già nel cinema di Maselli quella 'poetica dell’indifferenza' che avrebbe trovato compimento nella riduzione del romanzo di Alberto Moravia.
Dopo un paio di incursioni nel film di genere (Fai in fretta a uccidermi… ho freddo e Ruba al prossimo tuo), il regista inaugura un cinema più apertamente politico; però in declinazioni tutt’altro che scontate. Vedi il satirico Lettera aperta a un giornale della sera (1970), dove alcuni intellettuali di sinistra si offrono volontari per combattere in Vietnam (ma restano atterriti quando l’offerta è accettata). Originale anche Il sospetto (1975), con Gian Maria Volonté, dove la vicenda di un dirigente comunista durante il ventennio fascista è narrata nei toni di un thriller. Negli anni Ottanta Maselli, regista anche di lirica e di fiction televisiva, inaugura una serie di film intimisti declinati al femminile, a volte d’intonazione sperimentale (come Codice privato, dove mette in scena solo Ornella Muti e un computer): Storia d’amore, L’alba, Il segreto. Però non abdica mai alla passione politica (nella Terrazza di Ettore Scola, Gassmann lo definisce con la memorabile frase: “Maselli… compagno valoroso”). Che trova espressione sulla scena del reale, con fondazioni per la produzione cinematografica democratica e con l’organizzazione di collettivi per manifestazioni di piazza. Nonché nel cinema, dove Francesco ha affidato le sue convinzioni a oltre venti documentari, diretti tra la fine degli anni Quaranta e il 2011; tra cui L’addio a Enrico Berlinguer, Un altro mondo è possibile, Frammenti di '900, Civico zero, da lui definito un esempio di 'realismo lirico'.
Il suo lungometraggio più recente è stato, nel 2009, Le ombre rosse, con Ennio Fantastichini, Arnoldo Foà, Roberto Herlitzka: riflessione sui guasti del liberismo economico e la distanza crescente tra i partiti della sinistra e la realtà. Ha fatto bene l’ANAC, l’Associazione Nazionale degli Autori Cinematografici, a organizzare per oggi, 9 dicembre, sulla sua nuova piattaforma di streaming Anakino una giornata di festeggiamenti dal titolo 90 volte Citto, anche in riconoscimento delle battaglie combattute dal regista in difesa del cinema d’autore e contro la censura del mercato. Oltre a Gli indifferenti (introdotto da Dacia Maraini), a Civico 0 e a Frammenti di '900, si potrà assistere a Frammenti di '900 degli amici di Citto (alle 12); dove a raccontare Maselli sarà un parterre multigenerazionale: da Luciana Castellina, Maurizio Acerbo e Furio Colombo a Francesca Comencini, Costanza Quatriglio, Daniele Vicari. Poi, alle 18, tutti a casa Maselli per gli auguri, il taglio della torta e il brindisi (rigorosamente virtuali).Original Article
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