I bambini e le bambine della scuola primaria migliorano in matematica. L'Italia arriva sopra la media nei punteggi raggiunti dagli alunni di quarta elementare, mentre i ragazzi di terza media si fermano appena sotto al tetto dei 500 punti: 497. Il risultato positivo non accorcia le distanze abissali con i bambini di Singapore, Hong Kong, Corea e Giappone, ma almeno ci porta sopra la Spagna e la Francia. Insomma, una buona notizia. Ma, mette in guardia la presidente di Invalsi Anna Maria Ajello: "Ci sono ricerche internazionali che dimostrano che in matematica c'è stato un arretramento durante la didattica a distanza, dati che ci devono allarmare perché è probabile che ci sia un danno dal punto di visto dell'apprendimento" dei numeri.
E' quanto emerge dall'indagine TIMSS della IEA che rileva l'apprendimento della matematica e delle scienze, nelle classi di quarta elementare e di terza media. Lo studio ha coinvolto complessivamente 64 Paesi e 580mila studenti nel mondo; nel nostro Paese il campione è formato, per la quarta elementare, da 162 scuole per un totale di 3.741 studenti e da 158 scuole delle medie per un totale di 3.619 studenti.
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Risultati che, appunto, appartengono a un mondo pre-Covid. "Questi dati saranno fondamentali per stabilire dei traguardi di ripresa – hanno detto il dirigente di ricerca Invalsi Roberto Ricci ed Elisa Caponera, Co-National research coordinator Timss – I numeri dello studio non possono farci fare una stima di quanto avvenuto con la didattica a distanza in questi ultimi mesi, possono semmai essere un punto di partenza e costituire una sorta di benchmark". A giugno 2021 l'Istituto potrà dare risposte sull'incidenza della didattica a distanza sull'apprendimento.
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Alla primaria il punteggio dell'Italia è 515 (500 è il punteggio medio). Nel 2003 era 503, nel 2015 era 507.
Se si guardano nel tempo, anche i risultati delle medie in matematica migliorano: la differenza tra il 2019 e il 1999 è di 18 punti. L'andamento è altalenante: si va da un punteggio di 479 nel 1999, che sale a 498 nel 2011, scende nel 2015 a 494 e poi risale a 497 nell'indagine presentata quest'anno che fa riferimento al 2019.
L'indagine evidenzia risultati migliori in matematica (12 punti) e in scienze – anche se qui il divario è meno accentuato – degli studenti maschi rispetto alle femmine. Un gap che alla primaria inizia a diminuire. In sette paesi in matematica questa differenza è a favore delle femmine e in 6 paesi, tra cui l'Italia, la differenza è a favore dei maschi.
Rimane il divario Nord-Sud. I punteggi ottenuti dagli studenti al Sud e alle isole sono più bassi del Centro e soprattutto del Nord e significativamente inferiori alla media dell'Italia, ma la buona notizia è che queste differenze si stanno attenuando nel tempo. Sopra la media si posizionano gli alunni del Nord-Est (524), Nord.Ovest e Centro (521). Il Sud si salva (503), le Isole rimangono fanalino di coda (498).
Lo studio evidenzia che le differenze di rendimento degli alunni italiani dovute allo status socio economico e culturale sono già presenti in quarta elementare e tendono ad aumentare in terza media. Inoltre dalla quarta elementare alla terza media la percentuale di studenti a cui non piace la matematica raddoppia.
Per quanto riguarda le scienze, gli studenti italiani conseguono alle elementari un punteggio medio di 510 punti, superiore alla media, pari a 500 punti, collocandosi tra i 32 paesi il cui punteggio è significativamente superiore alla media internazionale. E anche in terza media il rendimento degli studenti italiani in scienze è in linea con quello internazionale. Sia in quarta elementare che in terza media, il rendimento in scienze degli studenti italiani rimane stabile nel lungo periodo ed è simile a quello del 2015.
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Anche per scienze i risultati degli studenti sono migliori al Nord e al Centro mentre sono più bassi al Sud. L'indagine TIMSS 2019 attribuisce un punteggio sulla base di domande di diversa difficoltà, al quale corrisponde un livello su una scala di 4 "benchmark": basso, intermedio, alto e avanzato. Il livello più basso rappresenta le competenze base che uno studente dovrebbe raggiungere ma una parte di studenti si collocano al di sotto di questo livello: succede, in quarta primaria, al 5% degli studenti per quanto riguarda sia la matematica che le scienze (comunque meglio della media TIMSS, dove l'8% non raggiunge il livello basso per entrambe le materie); in terza media, è il 9% a non raggiungere le competenze base nelle due aree (la media TIMSS è del 13% in matematica e del 15% in scienze).
Al livello più alto della scala troviamo invece quello avanzato, toccato in Italia da un numero di studenti inferiore rispetto al dato complessivo: sono il 4% degli alunni alle primarie e il 3% alle medie per quanto riguarda la matematica (la media internazionale è rispettivamente del 7% e 5%); per scienze, il 3% alle primarie e il 4% alle medie (media TIMSS 6% e 7%).
A commentare l'indagine, presentata oggi in video conferenza, anche il fisico Roberto Battiston, già presidente dell'agenzia spaziale italiana. Un punto riguarda il gap che sta diminuendo tra bambine e bambini in matematica. "Questo miglioramento è meritorio e va rafforzato – dice – tanto più perchè siamo circondati da un modello culturale – meglio dire: economico e consumistico – che va nel senso opposto. Nei grandi magazzini dove vendono i giocattoli c'è il settore azzurro e quello rosa. Nel primo trovate i giochi di logica, di scienze, nell'altro tutto ciò che riguarda la bellezza, le bambole. A partire dai giochi il mercato caratterizza chi è il futuro uomo e donna".
I risultati del nostro essere in affanno sulla matematica e le scienze o, al contrario, l'importanza di non esserlo? Battiston fa riferimento alla pandemia come a un "gigantesco esperimento di formazione primaria". Dice: "Chi sono gli scolari di fronte alla pandemia? Tutta la società. Dove sono persone competenti, altre che hanno competenze di carattere matematico-logico, ma non esperienza strumentale, altre ancora il contrario. Ma chi, ed è la maggior parte, non ha competenze matematico-logico e scientifiche, cerca esperti. I quali spesso si parlano addosso, si contraddicono. E quando sei di fronte a un mondo che non riesci a comprendere nascono complottismi e anti-vax. Il pubblico di oggi sono gli studenti di ieri e questo tipo di disorientamento che ha la società italiana, e non solo, trova le sue radici nelle difficoltà di apprendimento della matematica e della scienza sperimentale".
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