Dopo due giorni di latitanza sui social, I. il ragazzo con la tuta rossa che nel pomeriggio di sabato 5 dicembre, come si vede nei video, ha dato il via alla rissa sulla terrazza del Pincio cominciando a sferrare pugni nella mischia, ha fatto la sua prima comparsa su Instagram. Nell'ambito, per la precisione, di un video in diretta in cui è stato "invitato" da un amico, dove mima spari di pistole.
Erano le 23,20 circa di ieri. Il giovane che ha avviato la diretta ha accolto I., l'adolescente con la tuta rossa, commentando un altro episodio registrato sempre nel pomeriggio del 5 dicembre, ma in un altro luogo, che lo ha comunque visto coinvolto: il pestaggio nell'androne della linea A della metropolitana Flaminio.
Roma, la rissa del Pincio si sposta in metro: "Adesso mi devi spara'"
I carabinieri stanno cercando di risalire ai volti e ai nomi di chi fosse presente, ma alcune immagini in possesso di Repubblica, pubblicate ieri sera in esclusiva, consentono di ascoltare alcuni passaggi grotteschi: un ragazzo con la tuta nera, che probabilmente vive a Ponte di Nona, ha messo ko il giovane con la tuta rossa, I., mentre si stava infilando il giacchetto. I. rimane a terra, "tuta nera" lo colpisce alla testa con dei pugni e poi gli dice: "Mo me devi sparà, faccio un macello, tu non sai chi sono io", intendendo, probabilmente, che il conto tra i due resta ancora in sospeso.
Parte da quest'episodio il dialogo tra I., il ragazzo con la tuta rossa, e l'amico che l'aveva invitato nella diretta, anch'esso giovanissimo che lo accoglie così: "Manco t'ha dato il modo di toglierti il giacchetto, dai non se fa così". "Infatti, fra' – risponde 'tuta rossa' – . Se non c'avevo il giacchetto (a bloccarmi, ndr) me lo mangiavo vivo. Quello tira le bombe (i pugni, ndr) come 'na femmina. Mi padre che ha visto il video me fa: 'Ma sei sicuro che t'ha menato un maschio?'".
La rissa dei ragazzini al Pincio: "Botte come alla playstation, video e corsa ai like"
di
Arianna Di Cori
,
Luca Monaco
E poi si parla di vendetta, "che ce sta sempre, fra', per forza", prosegue il ragazzo con la tuta rossa. "A Ponte di Nona? – aggiunge, riferendosi al quartiere dove abiterebbe il giovane vestito di nero che l'ha scaraventato a terra nella metro – Certo che ce vado, mo c'annamo, mo se mettemo d'accordo. Aspetta che…" e mima il gesto di una pistola, di uno sparo.
Le acque, dunque, si stanno tutt'altro che placando. E, anzi, i toni si fanno sempre più pesanti, tra spari e pistole. Gli adolescenti che hanno partecipato (o assistito) alla maxi rissa del 5 dicembre appaiono assetati di ulteriori immagini che ritraggono calci e cazzotti. Lo raccontano nelle "stories" (contenuti multimediali che rimangono online solo per 24 ore) su Instagram e lo dimostra la crescita di pagine a tema risse nate proprio in seguito al mega scontro di sabato scorso: i followers aumentano ogni giorno di più, mentre ci si organizza per il prossimo "incontro", tra qualche giorno.
Maxi rissa a Roma, le provocazioni e il primo cazzotto: così, in pochi secondi, è iniziato tutto
Dove, però, non dovrebbero essere presenti solo ragazzini ("sono tutti nati tra il 2001 e il 2007", aveva raccontato a Repubblica un ragazzo che si era ritrovato in mezzo alla rissa), ma anche 19enni, 20enni o poco più. Sperando che, questa volta, non si arrivi nuovamente a un'enorme rissa e ad un assembramento. Motivo per cui le forze dell'ordine si stanno già preparando, mentre continuano a passare in rassegna immagini e video per risalire a chi i fatti del 5 li ha organizzati e fomentati.Original Article
Commenti recenti