Nacque tutto dal caffè sospeso, quell’abitudine di origine napoletana di lasciare un caffè pagato a chi non può permetterselo. A Sesto Fiorentino (Firenze) un edicolante copia l'idea e inventa il "giornale sospeso".
Perché il caffè dovrebbe funzionare e il quotidiano no?, si è chiesto Daniele Muglia, un edicolante di Sesto Fiorentino che, insieme alla sorella Tiziana, ha messo in pratica questa iniziativa diventata virale. “Parlando con una cliente, quasi per scherzo, mi è venuta l'idea di proporre il giornale sospeso in modo che, anche chi è fortemente colpito da questa pandemia, possa leggere e informarsi. Ci sono molte persone, specialmente anziane, che passano le giornate costretti in casa davanti alla tv e magari vorrebbero anzi leggere il giornale".
"E’ un periodo difficile per tutti e alcuni sono economicamente in seria difficoltà, così ho cercato di andargli incontro. Si possono lasciare sospesi i quotidiani, le riviste, i giornali per bambini, qualsiasi cosa da leggere. Il cliente che vuole lasciare la somma decide la testata o la tipologia di lettura e in questo modo fanno si che qualcuno possa usufruire della sua bontà. Fuori ho appeso un cartello che indica la possibilità di prendere il giornale sospeso; devo dire che mi sto accorgendo di quanti siano in seria difficoltà. Dall'altra parte c'è la generosità di molti che chiedono come contribuire all’iniziativa”.Original Article
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