Il primo a rompere gli indugi è il leader della Lega siciliana, Stefano Candiani. “Dopo mesi di propaganda sul ponte con il senatore Davide Faraone e il viceministro Giancarlo Cancelleri che rilanciavano con teleferiche e tunnel sopra e sotto il mare – attacca – adesso il progetto di ponte sullo Stretto è improvvisamente scomparso dal Recovery plan”. Perché adesso la bozza approdata ieri in Consiglio dei ministri, i cui contenuti sono stati rivelati da Repubblica oggi in edicola, anima il dibattito politico: nel documento di 125 pagine la parola “ponte” neanche c'è, mentre si fa riferimento all'alta velocità Palermo-Messina-Catania.
Nel Recovery Plan 20 miliardi alla Sicilia. Ma il Ponte non c’è
di
Claudio Reale
Perché il dibattito sul Ponte approdi a un punto fermo, del resto, bisognerà aspettare fine anno. Per un percorso che segue un altro canale: il gruppo di lavoro incaricato dal ministero delle Infrastrutture di valutare le proposte progettuali per la realizzazione di un “attraversamento stabile dello Stretto di Messina” presenterà la propria relazione solo nelle prossime settimane, per dare il via poi a un dibattito sulle opzioni in campo. “Da quel momento in poi – osserva la ministra dei Trasporti Paola De Micheli – si aprirà il momento della politica con il percorso che dovrà portare alla decisione finale, se procedere o meno alla realizzazione dell'opera”. A Candiani non basta: “Ieri in Consiglio dei ministri – annota il leader leghista – è stata discussa la bozza del cosiddetto ‘Piano nazionale di ripresa e resilienza’ dove non compare neanche per caso il ponte sullo Stretto. Una scelta che non condividiamo assolutamente ma che fa pensare anche sul reale peso politico di alcuni illustri esponenti della maggioranza giallorossa che da quest'estate si sono ripetutamente esposti sul tema del collegamento sullo Stretto. Penso al senatore Faraone che non ha esitato a indicare il ponte come una priorità del Recovery plan o al vice ministro Cancelleri che aveva già pronti cinque miliardi per un tunnel tra le due sponde dello Stretto”.
La ministra De Micheli propone la pista ciclabile sullo Stretto: l'ironia sui social
Ancora la settimana scorsa a spingere sull'acceleratore era stato il presidente della Regione Nello Musumeci. “Il collegamento stabile sullo Stretto di Messina – ha detto al termine di un contro con De Micheli – è un'esigenza prioritaria per ridare un ruolo da protagonista alla Sicilia nella macro Regione del Mediterraneo”. Nella proposta progettuale per il Recovery plan la giunta siciliana aveva inserito anche il Ponte: del documento, però, facevano parte anche investimenti più fantasiosi, come l'aeroporto intercontinentale da realizzare a Milazzo, la funivia Alcantara-Etna, una cittadella del cinema a Termini Imerese e un “Centro di tecnologie e astrofisica spaziale del Sud” da realizzare in provincia di Palermo.
Ponte sullo Stretto di Messina, Musumeci: “È una necessità, il governo smetta di balbettare”
di CLAUDIO REALE
All'attacco anche Azione di Carlo Calenda, con il sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo: “Nel ‘Piano nazionale di ripresa e resilienza’ messo a punto dal governo Conte – sottolinea – non c’è il collegamento sullo Stretto di Messina che per mesi ha occupato il dibattito politico siciliano ma non ci sono neanche le fantasmagoriche opere contenute nella proposta messa a punto dalla giunta Musumeci. È più che evidente che illustri esponenti siciliani della maggioranza di governo e l’intero centrodestra siciliano non abbiano colto l’importanza e la logica del Recovery".Original Article
Commenti recenti