Tra il 1990 e il 2015, nell'Unione europea, chi aveva redditi bassi e medi ha ridotto le emissioni contaminanti, i ricchi le hanno aumentate. E' questo il risultato di uno studio pubblicato dall'ong Oxfam e condotto con lo Swedish Environment Institute. La metà più povera degli europei ha ridotto le emissioni inquinanti del 24% e quanti a reddito medio del 13%, mentre il 10% più ricco della popolazione le ha aumentate del 3%.
Secondo lo studio, che ha analizzato le emissioni in base ai redditi, il 10 per cento più ricco della popolazione è stato responsabile di poco più di un quarto delle emissioni totali, la stessa quantità della metà della popolazione più povera; i redditi medi hanno rappresentato il 46% delle emissioni totali e l'1% più ricco il 7%. Solo il 10% dei cittadini più ricchi di Germania, Italia, Francia e Spagna (poco meno di 26 milioni di persone) ha emesso tanto quanto l'intera popolazione di 16 Stati membri (circa 85 milioni).
Lo studio
di
Enrico Franceschini
"Per far sì che il riscaldamento globale non aumenti di oltre 1,5 gradi, l'impronta di carbonio degli europei più ricchi dovrebbe essere dieci volte inferiore entro il 2030 e, quella dell'1 per cento più ricco, trenta volte meno. Al contrario, quella della metà più povera dovrebbe essere ridotta solo della metà". Lo studio indica anche che sono i viaggi in aereo e in auto quelli a 'pesarè di più (tra il 30 e il 40%) nelle emissioni degli europei, mentre per i gruppi con i redditi più bassi è il riscaldamento domestico.
di
Claudio Gerino
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