Il mondo in una stanza. Davanti alla tv, in sella a una bici fissata a un rullo, collegati alla piattaforma Zwift. È il menu della mattinata di 77 uomini e 54 donne, gli iscritti al primo campionato mondiale di e-ciclismo targato Uci. Una gara vera, con premi veri e la maglia iridata in palio per il vincitore. Virtuale, quest’ultima, da esibire in gare da camera. Come questa. Al via professionisti del ciclismo su strada, come Domenico Pozzovivo e Martina Alzini, contro corridori del virtuale, abituati a Watopia, il mondo finto eppure assai realistico in cui si svolgerà la gara. Il ciclismo è certamente il primo sport ad assegnare un titolo ufficiale e a mettere dietro la stessa linea di partenza pro e amatori, con qualcosa in palio.
Si parte alle 15 ora italiana, in diretta sui canali Youtube e Facebook di Zwift, la piattaforma online che permette a chiunque, purché dotato di rulli smart (in grado cioè di adattare la propria resistenza alle difficoltà del percorso), di confrontarsi con colleghi pedalatori di tutto il mondo, in contemporanea, in vere e proprie gare di gruppo. Si corre su un circuito di 50 km, vincono naturalmente il primo e la prima a tagliare il traguardo. Chi alzerà le braccia porterà a casa 8mila euro, 4mila al battuto, 2mila al terzo. 22 le nazionali al via e fari puntati sui tanti professionisti come i belgi De Gendt e Campenaerts, il danese Valgren, i colombiani Chaves e Uran, gli spagnoli De la Parte e Cortina, ma anche su una delle star di Zwift, il 42enne americano Holden Comeau, mai un metro pedalato in gare “tradizionali”, campione assoluto del virtuale, con più di 270 vittorie. Ex nuotatore e triathleta, negli ultimi dieci anni non ha mai messo il naso fuori di casa in sella a una bici, ma su Zwift ha all’attivo una distanza di 16mila miglia.
La domanda, cui il Mondiale di Watopia 2020 potrà dare una risposta, è: quali sono i rapporti di forza tra professionisti e pedalatori del virtuale? E poi, a che tipo di corridore si adatta meglio la versione “e” del ciclismo? Watopia, in particolare, caratterizzata da brevi strappi, si adatterebbe ai corridori da classiche. Ma anche i cronoman possono difendersi bene, come hanno dimostrato le grandi performance dell’australiano Rohan Dennis durante il primo lockdown, nei mesi primaverili. In casa Italia forfait dell’ultima ora per Alberto Bettiol, bloccato dalla febbre. Saranno al via lo scalatore Domenico Pozzovivo, i pistard Francesco Lamon, Michele Scartezzini e Martina Alzini. La pandemia ha accelerato un processo in atto da diversi anni. La nascita di Zwift risale al 2014, ma nella disgraziata primavera scorsa, senza gare “reali”, i corridori hanno scoperto o riscoperto in massa, per necessità o per diletto, il virtuale. Che Watopia 2020 sia l’inizio di qualcosa di nuovo o la sublimazione di una moda, lo sapremo tra un po’. Chi indosserà la prima maglia e-ridata potrà comunque dirsi campione del mondo. E non è poco.Original Article
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