Riunione in videoconferenza dei capigruppo M5S nelle Commissioni parlamentari di Camera e Senato per fare il punto sulla risoluzione di maggioranza che sarà votata mercoledì dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte sulla riforma del Mes
La riunione arriva dopo il lungo confronto di ieri e coinvolge oltre 60 persone. L'obiettivo è arrivare a un testo digeribile anche per i 'ribelli' 5 Stelle, contrari alla ratifica della riforma. I riflettori sono puntati soprattutto sul Senato, dove i numeri ballano. Tra gli 'irriducibili', la senatrice Barbara Lezzi che oggi sui social torna a ribadire la sua posizione: "Il nostro approccio è pienamente costruttivo e l'unico nostro interesse è quello di non lasciare in eredità uno strumento ancora più dannoso del precedente".
"Dire No alla Riforma del Mes è un atto di responsabilità a tutela dei cittadini, non un atto contro il governo", le fa eco la collega Bianca Laura Granato, altra esponente del gruppo di dissidenti. Al termine della videoconferenza è prevista una riunione di maggioranza tra i parlamentari delle Commissioni Politiche Ue di Montecitorio e Palazzo Madama e rappresentanti del governo.
Intanto, nel dibattito sul Mes interviene Roberta Lombardi, componente del Comitato di garanzia M5S: "C'è qualcuno che sta facendo un po' caciara e anche io mi chiedo per quale finalità. Alla riforma voteremo positivamente perché dobbiamo dare a Conte gli strumenti per andare in Europa e trattare su tutto il pacchetto" e in particolare sul Recovery Fund. "Confido nella saggezza e nel senso di responsabilità… Non cadrà il governo su questo", assicura la capogruppo pentastellata in Regione Lazio parlando ai microfoni di 'Un giorno da pecora' su Rai Radio Uno.
I senatori Emma Bonino, Matteo Richetti e Gregorio De Falco, della componente +Europa-Azione che a Palazzo Madama rientra nel gruppo misto, hanno depositato una risoluzione sulla riforma del Mes, che sostengono. Il documento sarà messo ai voti mercoledì, dopo le comunicazioni del premier Conte in Aula, in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. Nel testo si chiede al presidente del Consiglio l'impegno "a esprimere il sostegno dell'Italia alla riforma del Mes deliberata dall'Eurogruppo – si legge nella risoluzione – che rende più adeguati gli strumenti messi a disposizione da questa istituzione per l'assistenza finanziaria ai paesi dell'eurozona, in base a un principio di flessibilità, in ordine alle condizionalità e alle condizioni di accesso, già dimostrata con la linea di credito pandemico, avviata dal giugno 2020". I senatori ricordano inoltre che "l'Italia ha sottoscritto il 17,7% del capitale del Mes, per oltre 125 miliardi, versandone fino a questo momento poco più di 14 e dunque è interessata all'efficienza e alla funzionalità di uno strumento di garanzia dell'equilibrio finanziario dell'eurozona" e sottolineano che "la riforma non incentiva processi di ristrutturazione del debito pubblico" e "rende il Mes una sorta di polizza assicurativa a fronte di possibili crisi di liquidità". Nonostante la propria risoluzione sul fondo salva Stati, il gruppo non esclude di poter votare anche quella di maggioranza, dopo aver letto il contenuto.Original Article
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