Bufera social su Giulio Gallera e questa volta non per la carenza di vaccini antinfluenzali o per la gestione dell'emergenza sanitaria: l'assessore al Welfare di Regione Lombardia è stato aspramente criticato su Facebook e Instagram per una serie di scatti che lo ritraggono durante una mattinata di corsa con gli amici. A scatenare le polemiche è stato un post dello stesso Gallera, che ha pubblicato le foto con il commento: "Oggi 20 km lungo il Naviglio Martesana. La maratona è maestra di vita. Stringere i denti e non mollare mai".
Peccato che le regole per la zona arancione – in cui la Lombardia si trova tuttora – non prevedano la possibilità di fare attività sportiva fuori dai confini del proprio Comune di residenza. "Bravo, corri in gruppo e fuori dal Comune in barba al Dpcm. E poi 20 km non sono una maratona" sottolinea un utente, mentre un'altra fa notare che "non solo esce dal Comune in zona arancione, ma si incontra anche con gli amici, rigorosamente senza mascherine, e non contento posta tutto sui social". Tanti usano l'hashtag #vergogna e non manca chi ironizza: "L'autodenuncia è sempre benvenuta. Grazie Giulio per aver fatto il primo passo".
Il consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati commenta su Facebook: "Gallera ha violato in un colpo due regole della zona arancione, immortalando tutto sul suo profilo Instagram" e mette in evidenza che "questo succede mentre i lombardi fanno immensi sacrifici per uscire da una situazione causata anche dai tanti errori e pasticci di Gallera e soci". Scorrendo le centinaia di commenti, se ne trovano infatti molti di cittadini amareggiati che stanno rispettando le norme anti contagio e si sentono presi in giro dal comportamento dell'assessore.
"Ce ne fosse uno con la mascherina. E io che la tengo otto ore al giorno?" scrive qualcuno e un amante della corsa fa presente che "tutti i runner fanno sacrifici e tu te ne freghi. No, a te la maratona non ha insegnato niente". Un altro rincara la dose: "Quindi lei può fare cose che a noi mortali sono precluse? Scemi noi che corriamo da soli all'interno del nostro Comune".
E c'è anche chi garantisce sarcasticamente a Gallera che lo prenderà a modello: "Abito a 100 metri dal cartello 'Milano'. Quando il 25 dicembre andrò a prendere mio papà novantenne, che abita in centro città, per portarlo da me per il pranzo di Natale, dopo mesi e mesi di reclusione e attenzioni da parte di tutti noi, se verrò fermata da qualcuno citerò il suo esempio".Original Article
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