Con tanto di grafica tratta dal volantino delle offerte di un qualunque supermercato lowcost durante la conferenza stampa di presentazione dell'ultimo Dpcm, Giuseppe Conte ha esposto il programma cashback di Natale per i rimborsi sui pagamenti elettronici. A molti è sembrato quasi di assistere a una televendita, forse evitabile nel corso di una conferenza in cui venivano introdotte ulteriori misure restrittive per il periodo festivo a danno degli italiani. In molti sono sembrati entusiasti del fatto di poter ricevere un rimborso fino a 150euro sulle spese, a patto che queste vengano effettuate nei negozi fisici, ma proprio i commercianti sembrano essere scettici davanti alla volontà di disincentivare il pagamento con i contanti. È emblematica in tal senso la curiosa protesta di una parrucchiera veneta, che vuole sensibilizzare sulle commissioni a carico dei commercianti.
Daniela Magnavacca ha 56 anni ed è titolare di uno dei più noti saloni di parruccheria di Este, storica cittadina delle provincia padovana. La sua attività va bene, o almeno andava bene prima della tagliola del lockdown: "Il mese scorso ho incassato 800 euro a fronte di 600 euro di affitto racconta Daniela, a cui mancano 6 anni alla pensione . Sono innamorata del mio lavoro ma temo di dover chiudere se le cose andranno avanti così. Il governo dovrebbe almeno eliminare le tasse di quest'anno per farci respirare". Lei, come tanti altri imprenditori, ha investito tanto in questo lavoro che non ha mancato di darle soddisfazioni ma ora, dopo aver dovuto spendere cifre importanti per adeguare l'attività alle direttive del Dpcm, il governo vuole anche suggerire ai suoi clienti come pagare il conto. Una strategia che a Daniela non piace e che lei non accetta o, almeno, non in questi termini. Ed è così che ha deciso di fare una sorta di promozione parallela al cashback per tutti i clienti che decideranno di saldare il conto in contanti nel suo salone.
Se il governo propone un cashback del 10%, con limite di 150euro, per i pagamenti effettuati con carta a partire dall'8 dicembre, Daniela ha deciso che chiunque paghi in contanti nel suo salone avrà diritto a uno sconto del 20%. "Il mio obiettivo non è disincentivare l'utilizzo di bancomat e carte di credito, che io stessa utilizzo. Ma far emergere il problema delle spese di commissione, che rischia di penalizzare i piccoli commercianti, già messi in ginocchio dalla crisi", ha spiegato Daniela. Le commissioni sulle transazioni con carta hanno una discreta incidenza sui conti delle piccole attività: "Ogni transazione mi costa quasi un euro e mezzo. È una spesa che dovrei mettere in conto ai clienti ma finora non l'ho mai fatto perché di questi tempi non mi sembra giusto alzare i prezzi. Quindi finora le commissioni le ho sempre pagate di tasca mia".
Quella di Daniela è una protesta civile contro un governo che non ha ancora trovato il modo di tutelare il tessuto economico del Paese: "Io faccio risparmiare il 20% senza arricchire le banche né lo Stato stesso, che non ci sta tutelando. Anzi in questo modo, con le commissioni a carico e senza gli accordi con le banche su cui possono contare le grandi aziende, noi piccoli esercenti veniamo ulteriormente penalizzati". Anche Matteo Salvini ha commentato positivamente la scelta di Daniela: "Questa si chiama LIBERTÀ di pagare come si vuole".
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