Problemi economici. Sarebbero questi i motivi che avrebbero spinto l’imprenditore torinese Paolo Piccardo al gesto estremo, mentre era sulla riva del Tevere. È successo ieri pomeriggio a Roma e nonostante i tentativi di un amico, Andrea Pidò di salvarlo, non ce l’ha fatta.
Stando alla ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Trastevere, l’imprenditore, 53 anni, si sarebbe gettato nel fiume all'altezza del Ponte Garibaldi, dopo un pranzo con l'amico e le rispettive fidanzate. Quando l'ha visto in acqua, l'amico 50 anni, lo ha raggiunto per recuperarlo: sceso le scalette, si è buttato nel Tevere e, nonostante la corrente forte, lo ha ripescato e portato a riva. Il personale sanitario del 118 ha iniziato le manovre di rianimazione: ma per Piccardo non c’è stato nulla da fare. L’amico è stato portato all’ospedale Fatebenefratelli all’isola Tiberina per un principio di assideramento.
Piccardo, animatore della movida torinese negli anni Ottanta e Novanta, nel 2008 aveva fondato la Wide Communication, agenzia specializzata nel promuovere le attività attraverso oltre 4.060 edicole su tutto il territorio italiano con oltre 10.000 spazi disponibili.
"Per me è stato la notte torinese degli Anni 90, è stato divertimento e discoteche, è stato serate che finivano all'alba, è stato eccesso. Un personaggio come ne incontri pochi nella tua vita. Lo ricordo con affetto. E gli auguro di avere trovato pace", è uno dei tanti ricordi che in queste ore circolano sui social di Piccardo.
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